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Libros antiguos y modernos

Laromiguiere Pierre

Lezioni di filosofia o Saggio sulle facoltà dell'anima del professore Laromiguiere. Tom. I. - V.,

Presso i Collettori Coi tipi di Pietro Bizzoni,, 1820-1821

150,00 €

Zanfrognini Antonio Studio Bibliografico

(Modena, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1820-1821
Lugar de impresión
Pavia,
Autor
Laromiguiere Pierre
Editores
Presso i Collettori Coi tipi di Pietro Bizzoni,
Materia
PSICOLOGIA GNOSEOLOGIA RARITA' BIBLIOGRAFICA
Idiomas
Italiano

Descripción

In 8°; 5 tomi: 292 pp., 311, (1) pp., 286, (2) pp., 305, (3) pp., 257, (3) pp. Legature coeve in mezza-pelle chiara con titolo, autore, numero del volume e ricchi fregi in oro al dorso. Piatti foderati in carta marmorizzata coeva. Prima, assai rara, edizione italiana della più importante opera del celebre filosofo francese, Pierre Laromiguière (3 November 1756 – 12 August 1837). Professore di filosofia all'Università di Tolosa prima professore di Logica all'Ecole Normale di Parigi poi, fu autori di diversi importanti scritti di filosofia politica. Nel 1793 pubblica la sua opera più celebre e significativa “Projet d'éléments de métaphysique” qui tradotta. La sua opera filosofica è fortemente legata agli sviluppi della psicologia. Contrapposto fortemente alla psicologia fisiologica di Cabanis, l'autore elabora una netta distinzione fra i fenomeni psicologici chiaramente riconducibili ad aspetti puramente fisiologici e fenomeni psicologici legati all'anima ed alla sua esistenza. Allievo di Condillac e debitore per gran parte della sua ideologia ad Antoine Destutt de Tracy, attribuì maggiore importanza all '"attenzione" come facoltà psichica. Nell'elaborazione della sua filosofia, portando alle estreme conseguenze la sua visione gnoseologica, Laromiguiere arriva a metter in dubbio l'utilità stessa delle scienze naturali ritenendo le scoperte di questa come semplicemente, non sono altro che reiterazione in altro linguaggio delle stesse verità. Seppur Jouffroy e Hippolyte Taine, lo descrissero come uno dei più importanti pensatori del XIX° secolo, la sua opera rimase a lungo quasi del tutto sconosciuta in Italia. Questa prima edizione italiana si deve all'intuizione di un geniale piccolo editore pavese, Defendente Sacchi, che nella prima metà del XIX° secolo, ebbe l'idea di tradurre alcune opere di metafisica, che avevano avuto grande successo all'estero ma che avevano incontrato un'accoglienza, perlomeno, tiepida in Italia, tanto da non venire nemmeno tradotte nella nostra lingua. Defendente Sacchi fu un editore dalla notevole curiosità culturale, particolarmente interessato agli studi metafisici, tanto da ideare, insieme a Germani Giuseppe e Rolla Luigi, una vera e propria collana filosofica, la “Collezione dei Classici Metafisici” che vide fra i titoli tradotti, varie prime edizioni italiane di Locke, Hume, Malebranche, Condillac e pochi altri. Fino alla pubblicazione della “Critica della Ragione pura”, forse la sua opera edita più importante, la collana era composta solo di 26 volumi. Seppur le traduzioni delle opere furono commissionate da Defendente a traduttori tutt'altro che professionali, l'impatto delle edizioni di Sacchi fu notevole tanto ad esempio, che la la sua edizione della Critica Kantiana portò il titolo ad essere inserito, per la prima volta, nell'Indice dei Libri Proibiti, decine anni dopo la prima edizione vera e propria dell'opera. La stampa dell'edizione è fisicamente tirata dal tipografo Pietro Bizzoni, personaggio molto noto, tipografo della Regia Università, e stampatore di testi altamente specializzati in materia medica (a lui ad esempio si deve la prima edizione di una delle opere di Antonio Scarpa) ma anche di critica letteraria e linguistica. La dicitura tipografica i Collettori, si riferisce a Defendente Sacchi, Luigi Rolla e Giuseppe Germani curatori, appunto, della “Collezione dei Classici Metafisici”. Opera assai rara.
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