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Libros antiguos y modernos

Maranda Jacques

Lettera del Cittadino Maranda al Cittadino Cavalli traslata in toscano da Raffaele Dogoiso e munita di critiche annotazioni da Gardamarrospeo

dalla Stamperia di Giacomo Fea, 1804

150,00 €

Gilibert Galleria Libreria Antiquaria

(Torino, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1804
Lugar de impresión
Torino
Autor
Maranda Jacques
Editores
dalla Stamperia di Giacomo Fea
Materia
Valdesi, Piemonte, Polemiche religiose
Descripción
*Flexibound
Sobrecubierta
No
Conservación
Bueno
Idiomas
Italiano
Copia autógrafa
No
Impresión bajo demanda
No
Condiciones
Usado
Primera edición

Descripción

In-8° (197x120mm), pp. 47, brossura cova rosa. Sparse fioriture, una minimale mancanza al margine superiore delle prime 2 cc. Buon esemplare. Prima edizione in lingua italiana. Il Maranda (1742-1810) aveva pubblicato nel 1803 il 'Tableau du Piémont', quadro del Piemonte sotto l'ancien régime, ricco di osservazioni spiritose e maligne sui costumi civili e religiosi, sull'amministrazone regia, sull'agricoltura, sulle scienze e le arti, sullo stato economico del Piemonte settecentesco. Il cap. XIV dell'opera conteneva il 'Précis sur les Vaudois', denso di notizie interessanti e di prima mano sul comportamento degli abitanti delle Valli Valdesi durante le campagne napoleoniche (in particolare quella dell'anno VIII), fino all'atto di pubblica riconoscenza emanato dalla Commissione Esecutiva del Piemonte il 28 brumaio dell'anno IX. A esso faceva seguito la 'Notice sur les Barbets', che il Maranda esortava a non confondere con i Valdesi, trattandosi invece di un appellativo designante bande di briganti e fuorilegge che spadroneggiavano nei dintorni di Cuneo. Il presente opuscolo riprende i temi contenuti nel 'Tableau' polemizzando vivacemente con Giuseppe Cavalli d'Olivola in merito al pagamento dell'indennità ai rifugiati piemontesi e all'inserimento delle truppe valdesi nel corpo dei 'chasseurs' (il Maranda rivendicava invece l'integrazione nell'armata francese). Manca a Hugon & Gonnet, che, al n. 2050, citano l'edizione originale francese, pubblicata senza indicazioni di luogo e senza anno (l'opuscolo fu tuttavia scritto due anni e mezzo dopo la battaglia di Marengo).