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Libros antiguos y modernos

Meriano, Francesco

Lettera autografa firmata inviata al giornalista e scrittore Dino Bonardi

1917

500,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1917
Lugar de impresión
Savignano di Romagna,
Autor
Meriano, Francesco
Páginas
1 bifolio e 1 carta (scritte 6 pagine). Manoscritto a penna nera. Con busta originale viaggiata (95x120 mm).
Formato
180x108 mm,
Materia
Lettere e cartoline

Descripción

AUTOGRAFO Ottimo stato. Interessante e articolata missiva di carattere letterario in cui l’autore racconta, tra l’altro, la sua “fortunatamante breve attività poetica“. Allega il sonetto “Radice“ - “ancora inedito, perché desidero che tu lo legga prima d’ogni altro“. “[.] Sbagli dicendo che la poesia Papà fu scritta in Giugno 1916; fu scritta invece in Gennaio 1916, più d’un anno fa, in casa d’amici, in un paesello marittimo vicino a Napoli, dove attendevo [.] una visita militare. Non ero affatto futurista. L’anno prima avevo scritto in Lacerba [.]. La prova più chiara della mia individualità è questa poesia per mio padre. A Gemma invece è di sei mesi dopo [.] poco dopo l’Equatore; e ci troverai quegli occhi arsi [.], le luci artificiali che sono ricordi delle notti elettriche futuriste. A Binazzi è di poco fa, ed inizia un nuovo periodo, per il quale non ho bisogno di radiare le parole in libertà [.]. Però ho una speciale predilezione per il verso fermo [.], per la forma austera e italiana dei nostri metri [.]“. Meriano aderì formalmente al futurismo nel 1916 con l’opera “Equatore notturno“. Nello stesso anno fondò a Bologna con Bino Binazzi la rivista “La Brigata“ (1916-1918), testimone di una ricercata apertura nei confronti della cultura d’oltralpe. Ne usciranno quattordici numeri con la collaborazione di Giovanni Nascimbeni, Clemente Rebora, Fernando Agnoletti, Umberto Saba, Corrado Alvaro, Giuseppe Lipparini, Massimo Bontempelli, Alberto Savinio, Camillo Sbarbaro, Sibilla Aleramo, Giorgio De Chirico, l’assidua frequenza di Carlo Carrà, oltre ad una lettera di Dino Campana a Bino Binazzi.