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Libros antiguos y modernos

Canudo, Ricciotto

Le Livre de la Genése. La IX° Symphonie de Beethoven (Vision Exégétique suivie de Thémes, Motifs et Rythmes musicaux extraits de la Partition)

Editions de la Plume (MM. Arrault & C.ie - Tours),, 1905

500,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1905
Lugar de impresión
Paris,
Autor
Canudo, Ricciotto
Páginas
pp. [10] XXII [2] 57 [21 di appendice con estratti della partitura], 2 carte patinate fuori testo con ritratti in bianco e nero (Beethoven e Leonardo Da Vinci, opera di Émile Bourdelle); comprese nella numerazione, quattro incisioni originali a piena pagina di P. Vulliaud e C. Dalbanne impresse al verso degli occhielli dei capitoli.
Editores
Editions de la Plume (MM. Arrault & C.ie - Tours),
Formato
in 16° (185 x 145 mm),
Edición
Edizione originale.
Materia
Musica Filosofia Narrativa Straniera del '900
Descripción
bella legatura in piena pelle riccamente decorata ai piatti e al dorso, cinque nervature e titolo al dorso, conserva i due piatti della brossura originale,
Primera edición

Descripción

LIBRO Edizione originale. CON AUTOGRAFO. Ottimo esemplare nella serie dei 400 non numerati, a fogli diseguali, in legatura di pregio, impreziosito da lunga e bella dedica autografa dell’autore all’occhietto, datata «Paris Avril 1908». Elaborato saggio di filosofia e letteratura musicale, oggi molto raro. Ne furono tirati solo 531 esemplari dei quali i primi 130 di testa numerati e variamente assemblati (n. 0 su pergamena, 1-7 su Giappone Imperiale, 8-14 su Olanda, 15-30 su Cina, 31-130 «de luxe») e i restanti 400 non numerati. «La ‘Genèse’ di Canudo può essere alla fin fine uno dei tentativi — forse tra i meno rozzi — di dare alla musica quel significato che non ha se non in se stessa, nella dimensione di organizzazione semantica dello spazio sonoro e nel tempo [.] quella che chiameremmo la prima “sistemazione cosmogonica” del proprio credo estetico. È la “Laus musicae” che Canudo scrive per Beethoven nella “Genèse” [.]. Assai notevole è per noi la constatazione di fatto che nel “Livre de la Genèse”, al di là di goffi approcci con uno scientismo di facciata [.], è presente quasi esclusivamente un background che potremmo definire wagneriano per l’ottica miticheggiante, per la visione estetico totale e, dato non trascurabile, per un certo gusto dello stesso idioma wagneriano che corre per tutto il libro [.]. I quattro tempi della Nona vengono in tal modo scanditi da altrettanti quadri: il primo, quello de “Le Brouillard Cosmique” (La Formazione dei Mondi) corrisponde all’Allegro ma non troppo un poco maestoso beethoveniano; il secondo, “Le Marche des Mondes” (La Nascita della Terra) allo Scherzo molto vivace; il terzo, “La Nuit Religieuse” (La Nascita dell’uomo) all’Adagio molto cantabile ed il quarto, “Le Triomphe de l’Homme” al Presto. Il tutto è contrappuntato da quarantuno rimandi musicali che si snodano senza soluzioni di continuità secondo il progredire del testo» (Moliterni, Le Livre de la Genèse, in: Ricciotto Canudo 1877-1977, pp. 125-139).
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