Detalles
Lugar de impresión
Milano,
Páginas
pp. VIII 298 [4 con errata e due tavole con riproduzioni delle medaglie «accennate nella lettera XV. pag. 250»; 2 bianche], [1] carta forte con bel ritratto in tondo di Haydn all’antiporta («dis. da Zitterer e inc. da Neidl»).
Editores
Da Candido Buccinelli Stampatore-Cartaro,
Edición
Edizione originale.
Materia
Letteratura AnticaMusica
Descripción
brossura originale in carta beige stampata in nero ai piatti e al dorso, contropiatti incollati,
Descripción
LIBROEdizione originale.Eccezionale esemplare a fogli diseguali in barbe 205 x 143 mm; arricciature e sfragiature perimetrali, come normale; mancanza alla parte alta del dorso (perso parte del titolo); forellino al piede di pagina 41 - 42; traccia di antica etichetta rimossa al contropiatto anteriore.Le Haydine è libro più importante di Giuseppe Carpani, nonché una delle sole tre fonti coeve per la biografia di Haydn, assieme alle «Notizien» di Griesinger (Leipzig 1810) e alle «Nachrichten» di Dies (Wien 1810). «The most famous of the three books, Carpani’s ‘Le Haydine’, is also the least reliable and the least necessary of the three, although it is the most entertaining to read. All the three books are incurably anecdotal. Yet their importance is inescapable, and the Haydn scholar who wishes to know his man or merely to date a minuet will return to them as authentic sources again and again. Without them the shadows would be even more impenetrable surrounding the man and the composer Haydn » (Gotwals, p. 459). Residente a Vienna dal 1796, Carpani ebbe modo di frequentare Haydn per via della traduzione italiana della Creazione del Mondo (Vienna 1801), assai accurata ed elogiata già all’epoca: le lettere su Haydn tuttavia lasciano spesso i confini della pura biografia per diventare saggio musicale etico ed estetico, secondo il gusto dell’autore che fu un inflessibile conservatore quanto — nelle parole dello stesso Stendhal — «homme d’esprit, et de plus excellent connaisseur en musique» (Vie de Haydn 1854, p. 163). -- «Le Haydine is an exuberant, exaggerating, sprawling book which, unlike those of Griesinger and Dies, soon assumes an existence of its own quite independent of its ostensible subject, Haydn» (Gotwals, p. 449). -- «Le Haydine possono considerarsi uno dei più insigni esempi di letteratura musicale italiana» (Marchi, voce DBI vol. 20, 1977). -- Deve essere stato per questo che, nel ‘cucinare’ la sua opera prima, Stendhal scelse «Le Haydine» come pietanza principale. Nel 1814, quello che diverrà il celebre autore del «Rosso e il nero» e della «Certosa di Parma» fa il suo esordio sulla carta stampata con un centone di vite di musicisti celebri e opinioni sulla musica contemporanea: «Lettres écrites de Vienne en Autriche, sur le célèbre compositeur Jh. Haydn», pubblicato dietro lo pseudonimo di Louis-Alexandre-César Bombet. Un libro che è per due terzi una vera e propria traduzione libera delle «Haydine», e per il restante terzo rassomma altri plagi, tuttavia meno integralmente sfacciati. Ci fu all’epoca una grossa polemica pubblica, svoltasi sui giornali tra 1815 e 1817, con il falso Bombet che provò addirittura a rovesciare i termini del plagio; verso la metà del secolo decimonono la questione assunse toni spiacevolmente sciovinisti. Solo nel Novecento la vicenda è stata stabilita nella maniera corretta, a cominciare dall’articolo di Michel Brenet «Stendhal, Carpani et la Vie de Haydn» (1909) seguito dal saggio di Romaine Rolland in apertura dell’edizione 1914 de «La Vie de Haydn».Parenti, Rarità V, pp. 360-361; Gotwals, The Earliest Biographies of Haydn (Musical Quarterly 45:4, 1959, 439-459); Brenet, Stendhal, Carpani et la Vie de Haydn (Bullettin français de la S.I.M. 5, mai 1909, 430-8)