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Libros antiguos y modernos

Angela Spinelli

LA SCUOLA-FABBRICA DELLE STOFFE: IL PERCORSO DELL'ISTITUTO TESSILE INDUSTRIALE LEONARDO DA VINCI DI NAPOLI NELL'INVENTARIO DEL SUO ARCHIVIO

STABILIMENTO LITO-TIPOGRAFICO VIGILANTE, 2007

58,50 € 65,00 €

Studio Maglione Maria Luisa

(Napoli, Italia)

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Detalles

Año de publicación
2007
Lugar de impresión
NAPOLI
Autor
Angela Spinelli
Volúmenes
1
Editores
STABILIMENTO LITO-TIPOGRAFICO VIGILANTE
Formato
28 cm
Materia
Istituto tecnico industriale Leonardo da Vinci, Archivistica, Inventario, Soprintendenza, Cultura, Storia locale, Pedagogia, Didattica, Scuola Regia, Scuola-Lavoro, Formazione, Tessile, Stoffe, Tessuti, Fabbriche, Antichi mestieri, Documenti, Fonti, Storia, Specializzazione
Descripción
BROSSURA
Sobrecubierta
No
Conservación
Nuevo
Idiomas
Italiano
Encuadernación
Tapa blanda
Primera edición

Descripción

DISPONIBILITÀ GARANTITA AL 99%; SPEDIZIONE ENTRO 12 ORE DALL'ORDINE. RIMANENZA DI MAGAZZINO PARI AL NUOVO.

Nella prima metà del 1900 la scuola italiana era improntata alle riforme apportate da Giovanni Gentile che fu Ministro dell’Istruzione Pubblica.
La filatura sperimentale della canapa fu impiantata nell'Istituto da Vinci nel 1935 come risulta da alcune lettere che il preside Enrico Franzì inviò al Direttore del Linificio & Canapificio Nazionale di Frattamaggiore, in provincia di Napoli, nel 1934. Tale stabilimento era una sede distaccata di quello di Milano, con il quale Franzì aveva già dei contatti epistolari. Le lettere furono inviate per la concessione di un tirocinio all’ assistente Perito dell’Istituto, Domenico Puzone che l’anno successivo avrebbe dovuto prestare servizio nella filatura sperimentale della canapa dal 1923 al 1924. Tra le riforme attuate dal filosofo con i Regi
Decreti ci fu anche il riordinamento dell’istruzione industriale. Nel 1929 il Ministero della Pubblica Istruzione divenne Ministero dell’Educazione Nazionale e nel 1939 il Gran Consiglio del Fascismo approvò la riforma del Ministro Giuseppe Bottai secondo quanto prevedeva la “Carta della Scuola”. In questo modo la scuola di Gentile che dava grande valore all'istruzione umanistica, con la possibilità di iscriversi, dopo la maturità classica, a tutte le Facoltà universitarie, si trasformò in una scuola che riabilitava i valori dello studio scientifico e tecnico ed era finalizzata alla preparazione dei giovani al mondo del lavoro. In questo clima storico, in questo contesto culturale si inserisce a pieno titolo l’Istituto Leonardo da Vinci che operava nell'ambito del settore tessile.
L’Istituto Tecnico Industriale “Leonardo da Vinci”, fondato nel 1906, è stata, infatti, per tutto il ventesimo secolo, l’unica scuola del centro-sud che ha operato nell’ambito del settore tessile. Il Regio Decreto del 15 giugno 1905 n. 216 (Gazzetta Ufficiale 18 agosto 1905 n. 193) in base alla legge
n. 351 dell’8 luglio 1904, relativa ai provvedimenti per il risorgimento economico di Napoli, istituì sotto la dipendenza del Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio, una Reale Scuola di Tessitura. La scuola aveva lo scopo di dare una preparazione teorico-pratica ai giovani che volessero dedicarsi alla
lavorazione dei tessuti e, in particolare, alla tessitura della lana, del cotone e della canapa. L’amministrazione della scuola era affidata dal Regio Decreto ad una Giunta di Vigilanza. Tale organismo, detto anche Consiglio di Amministrazione, rimasto in attività fino agli anni ‘70, era composto da un rappresentante del Ministero, da un delegato della Provincia, uno del Comune, uno della Camera di Commercio di Napoli e dal direttore della scuola. Inoltre la scuola dava lezioni per il disegno delle stoffe e per la tintura dei filati e dei tessuti. Al Ministero della Pubblica Istruzione, creato con regie patenti il 30.11.1847, passarono con R.d.l. 17 giugno 1928, n. 1314, le scuole e gli istituti di istruzione tecnica e professionale dipendenti dal Ministero dell’Economia Nazionale e nell'occasione fu istituita una direzione generale per l’insegnamento tecnico-professionale; con R.D. 12 settembre 1929, n. 1661, il Ministero assumeva la denominazione di Ministero dell’Educazione Nazionale e veniva istituito il sottosegretariato di Stato per l’educazione fisica e giovanile; con R.d.l. 27 novembre 1933, n. 1557 fu anche istituito l’ispettorato generale dell’istruzione secondaria di avviamento professionale; con R.D. 4 aprile 1940, n. 196, l’ordinamento del Ministero veniva così modificato: direzione generale ordine elementare, direzione generale ordine medio, direzione generale ordine superiore classico, direzione generale ordine superiore tecnico, direzione generale ordine universitario; con R.D. 29 maggio 1944, n. 142 il Ministero riassumeva la sua originaria denominazione e con d.l.lgt. 7 settembre 1944, n. 272, veniva ripristinato il consiglio superiore della pubblica istruzione. Il d.c.p.s. 30 giugno 1947, n. 651, così ripartiva i servizi del Ministero: direzione generale affari generali e personale, direzione generale istruzione tecnica, direzione generale istruzione superiore, direzione generale accademie e biblioteche, direzione generale antichità e belle arti, direzione generale per gli scambi culturali e zone di
confine. Archivio Istituto Leonardo da Vinci Napoli (d’ora in poi AILDV NA) SII SS1 b.116 fasc. 2131. Nel 1916, in conformità a nuove disposizioni di legge, la scuola assunse il nome di Istituto professionale per le Industrie Tessili. Negli anni ‘20 divenne la “Benito Mussolini”, con la motivazione del forte impulso dato dallo statista all'Istituto. La prima sede della scuola si trovava in via Tarsia, nel centro della città. Successivamente fu spostata nell'edificio dov'è attualmente, nel quartiere Poggioreale, in via Foggia, già sede dello stabilimento Mira nel quale si producevano candele e sapone per il bucato. Quando questa azienda, negli anni ‘20, si fuse con la Lanza e si trasferì a Genova, l’ edificio divenne sede della scuola di tessitura. I lavori di adeguamento dello stabilimento alle esigenze della “scuola – fabbrica” iniziarono nel 1925. Nel 1917 fu realizzato un progetto esecutivo per impiantare la sede dell’Istituto nel Real Albergo dei Poveri. Tale progetto a firma dell’ing. Gennaro Granniello fu anche approvato dall’ing. Lo Gatto Capo del Genio Civile di Napoli ma non fu mai realizzato. All’ attività didattica si affiancava la produzione dei tessuti che si svolgeva in un settore apposito dell’Istituto, una vera e propria fabbrica, nella quale trovavano lavoro molti dei diplomati della stessa scuola. I tessuti, di ottima fattura, venivano venduti anche al dettaglio. Infatti nel 1916 si era fatta una previsione di incasso di £1.500 dalla vendita dei tessuti che rappresentavano il frutto delle esercitazioni pratiche degli allievi, ma proprio per l’ottima qualità delle stoffe realizzate l’incasso arrivò a £4008,80. Alla fine degli anni ‘50 e precisamente nel 1959 esistevano due sezioni distaccate dell’Istituto: una a Pomigliano d’Arco, in provincia di Napoli e l’altra a Sala Consilina, in provincia di Salerno; la prima è stata attiva fino al 1966 la seconda fino al 1961.
Lo studio delle carte di questo archivio ha portato alla luce storie e fatti di uomini e di imprese che hanno, in qualche modo, segnato la realtà dell’industria tessile di Napoli nella prima metà del XX secolo. E’ il caso del prof. Gaetano Alzati, inventore della “Ratiera Universale”, una macchina per la tessitura messa a punto dall’ insegnante nell’ officina della scuola, agli inizi del Novecento, che rappresentò una vera e propria rivoluzione tecnica nel settore tessile casalingo. Infatti l’uso della ratiera apportava molti vantaggi: eliminava completamente la spesa della carta,riduceva a meno di 10 centesimi la spesa dei disegni di cartone (che costavano parecchie decine di lire ciascuno), permetteva con l’utilizzazione di una stessa striscia di cartone forato, che sostituiva migliaia di antichi cartoni,la fabbricazione di diversi tessuti. Inoltre questa macchina consentiva di svolgere il lavoro in locali bassi, come erano in generale quelli dei contadini e semplificava il lavoro in quanto l’operaia doveva premere “una sola calcola” (cioè il pedale) invece di parecchie, operazione quest’ ultima che comportava mesi di tirocinio e continui sforzi mentali. Peraltro il lavoro con l’uso della ratiera era perfetto, senza slegature, con i contorni ben definiti che a quel tempo poteva produrre solo una macchina Jacquard che costava molte centinaia di lire. Con la ratiera si potevano produrre tutti quegli articoli che si
fabbricavano in piccole quantità: tovagliette con monogrammi, con diciture, con motti gentilizi ed anche salviette, asciugatoi per cucina, per scuderia, per automobili, le etichette per biancheria, per abiti da uomo, nastri cifrati per l’imballaggio dei sacchi. Tra i macchinari in dotazione all’ Istituto, anche un telaio di grandi dimensioni, dal quale era possibile produrre coperte matrimoniali, senza necessità di cuciture. L’ ultimo prodotto di questa macchina è
ancor oggi conservato nella scuola. La storia dell’ Istituto da Vinci è segnata anche dalla figura del prof. Quirino Fimiani, dai cui scritti che risalgono agli anni ‘30, traspare la statura di un vero e proprio economista, che lasciò un segno indelebile sulla preparazione di generazioni di suoi allievi. Il prof. Fimiani, negli appunti scritti di suo pugno, descrive la tecnica industriale e commerciale con una modernità ancora oggi per molti aspetti valida. Cita testi statunitensi e si sofferma sul fatto che in Italia la definizione del termine “commerciare” è per molti sinonimo di vendere e non “far mercato”.

Descrizione bibliografica
Titolo: La scuola-fabbrica delle stoffe: il percorso dell'Istituto Tessile Industriale Leonardo da Vinci di Napoli nell'inventario del suo archivio
Prefazione di: Alfredo Cellerino
Curatore: Angela Spinelli
Editore: Napoli: [s.n.!, 2007 (Stabilimento Lito-Tipografico Vigilante)
Lunghezza: 254 pagine; 28 cm; illustrato
Peso: 1,5 Kg
Note generali: In testa al front.: MBAC-Soprintendenza Archivistica per la Campania, ITI Leonardo da Vinci di Napoli, 9. settimana della cultura 12-20 maggio 2007.
Soggetti: Istituto tecnico industriale Leonardo da Vinci, Archivistica, Inventario, Soprintendenza, Cultura, Storia locale, Pedagogia, Didattica, Reale, Regia, Regno, Borboni, Scuola-Lavoro, Formazione, Istituti tecnici professionali napoletani, Opere, Apprendimento, Esperimenti, Cooperative learning, Strategie e metodi, Costruttivismo, Tessile, Stoffe, Tessuti, Fabbriche, Antichi mestieri, Documenti, Fonti, Storia, Specializzazione, Studenti, Quirino Fimiani, tecnica industriale e commerciale, Modelli, Esperienze lavorative, Fascismo, Rosaria De Divitiis, Maria Antonietta Taglialatela, Campania, Novecento, Economia, Carte, Cultura industriale, Operai, Roberto Wenner, Fotografie, Bibliografia, Paola Zaccaria, Registri, Protocolli, Alunni, Avviamento, Elenchi, Chimici, Elettrotecnici, Diplomi, Manoscritti, Ratiera Universale, Tessitura, Grafici, Disegni, Seta, Telaio, Filati, Macchine, Guardiaordito, Targhe, Libri rari, Vintage, Leonardo da Vinci Industrial Technical Institute, Archives, Inventory, Superintendency, Culture, Local History, Pedagogy, Didactics, Direction, Kingdom, Bourbons, School-Work, Training, Neapolitan Professional Technical Institutes, Works, Learning, Experiments, Strategies and Methods, Constructivism, Textiles, Fabrics, Fabrics, Factories, Ancient Crafts, Documents, Sources, History, Specialization, Students, Industrial and Commercial Technique, Models, Work Experience, Fascism, Twentieth Century, Economics, Cards, Industrial Culture, Workers, Photographs, Bibliography, Registers, Protocols, Alumni, Goodwill, Lists, Chemists, Electrotechnical, Diplomas, Manuscripts, Universal Dobby, Weaving, Graphs, Drawings, Silk, Frame, Yarns, Machines, Plaques, Rare Books