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Libros antiguos y modernos

Euclides [Euclide, Heliodorus Larissaeus, Ignazio Danti].

La prospettiva di Euclide, nella quale si tratta di quelle cose, che per raggi diritti si veggono: & di quelle, che con raggi reflessi nelli specchi appariscono. Tradotta dal R.P.M. Egnatio Danti cosmografo del seren. Gran Duca di Toscana. Con alcune sue annotationi de' luoghi più importanti. Insieme con la prospettiva di Eliodoro Larisseo cavata della Libreria Vaticana, e tradotta dal medesimo nuovamente data in luce.

nella stamperia de' Giunti, 1573

2400,00 €

Gozzini Libreria Antiquaria

(Firenze, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1573
Lugar de impresión
In Fiorenza
Autor
Euclides [Euclide, Heliodorus Larissaeus, Ignazio Danti].
Editores
nella stamperia de' Giunti
Materia
ottica, prospettiva, geometria, scienza, scienze matematiche, cinquecento, cinquecentine

Descripción

In Fiorenza, nella stamperia de' Giunti, 1573, in-4, legatura settecentesca in piena pergamena, titolo manoscritto in antico al dorso, tagli azzurri, pp. [8], 110, [38], l'ultima carta bianca. Con figure geometriche intercalate n.t. e marca xilografica sul frontespizio. Registro e dati editoriali ripetuti al recto della penultima carta. La Prospettiva di Eliodoro inizia con proprio front. a carta P1; segue a carta R1, con front. proprio il testo in greco e latino della stessa. Prima edizione della traduzione commentata di Egnazio Danti dell'"Optica" e della "Catoptrica" di Euclide e prima e unica edizione in lingua italiana del Cinquecento. A queste si aggiunge la prima pubblicazione della "Capita opticorum" di Eliodoro di Larissa, in una traduzione italiana, seguita dall'editio princeps greca e da una traduzione latina. L’"Optica" di Euclide, un trattato elementare sulla prospettiva, fu la prima opera greca sull’argomento. La "Catoptrica", sugli specchi, in realtà non è di Euclide ma è probabilmente opera di Teone. Riccardi (I, 391) ritiene pregevole questa edizione per il commento del Danti, che fu cosmografo alla corte di Cosimo I a Firenze. La "Capita opticorum" del matematico greco del II secolo Eliodoro è un commento e una sintesi dell'ottica di Euclide e dell'ottica di Tolomeo. Appare qui stampata per la prima volta ed è la sua unica opera conosciuta. Minimo segno di tarlo nel campo di stampa a carta [*]3, qualche brunitura e fioritura ma bell'esemplare. Riccardi I, 391. Ex-libris araldico.
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