La Porta

8vo, br. ed. 142pp. ´Era possibile che per tutti quegli anni lei fosse stata felice con lui, e che lo fosse ancora?ª. Stenta a crederlo, Bernard Foy, e non solo perchÈ ha perso entrambe le mani saltando su una mina e non si sente pi˘ un vero uomo, ma perchÈ di uomini sua moglie Nelly, che del proprio passato non gli ha nascosto nulla, ha sempre avuto bisogno. Da ventíanni loro due si amano con lo stesso trasporto e la stessa urgenza di quando si sono conosciuti. Eppure Bernard, che passa le sue giornate a spiare le vite degli altri dalla finestra, ad ascoltare i rumori del palazzo e del quartiere, e soprattutto ad aspettare che lei torni dal lavoro, Ë tormentato dalla gelosia per la vita, di sicuro ´pi˘ animata, pi˘ appassionanteª, che la moglie conduce fuori casa, e dal bisogno di sapere in ogni momento dove lei sia e che cosa stia facendo: tanto che la sua assenza gli provoca un acuto malessere fisico. Un malessere che Ë sensibilmente peggiorato da quando Nelly sbriga piccole commissioni per un giovane illustratore che la poliomielite ha inchiodato su una sedia a rotelle e che si Ë trasferito al primo piano del loro stesso palazzo. E poi, nonostante líet‡, lei sembra ogni giorno ´pi˘ bella, pi˘ desiderabileª, il che colma Bernard di uníinsostenibile angoscia: come non sospettare che si tratti di quella ´luce particolareª che emana dal volto di una donna innamorata? A poco a poco, Bernard non far‡ altro che pensare alla porta dellíappartamento del primo piano, dove lui non Ë mai entrato, che non Ë mai riuscito neanche a intravedere. Nessuno come Simenon Ë capace di compiere, trascinando con sÈ il lettore, una simile, implacabile discesa nella mente di un uomo dominato dalle sue ossessioni ñ ossessioni che non potranno che portare a un epilogo fatale.