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Libros antiguos y modernos

(Barbieri, Giovanni Maria)

La guerra d’Atila, flagello di Dio. Tratta dallo Archivo dei Prencipi d’Esti

Francesco de Rossi,

2200,00 €

Pettini Antonio Libreria

(Roma, Italia)

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Detalles

Lugar de impresión
Ferrara
Autor
(Barbieri, Giovanni Maria)
Editores
Francesco de Rossi
Materia
estensi archivi attila storia atilla archives history Este, Ferrara
Idiomas
Italiano

Descripción

In-4°, 127cc, (3) cc, grandi capilettera figurati incisi su legno. Legatura in piena pergamena coeva con titolo manoscritto al dorso e tagli in azzurro. Edizione originale molto rara. Copia Fletcher. Si tratta della prima traduzione in prosa della prima parte del poema epico cavalleresco di Niccolò da Casola, redatta a partire da un celebre manoscritto databile nei primi decenni della seconda metà del Trecento. L’Attila di Barbieri è al contempo una grande opera filologica di studio della lingua provenzale, un affresco storico dell’Italia contemporanea riletto attraverso la leggenda delle invasioni barbariche, un quadro della vita cortigiana del tempo e, soprattutto, la celebrazione della famiglia estense, cui l’autore doveva personalmente molto per essere stato accolto alla corte di Ferrara, e che grazie a un illuminato mecenatismo si era conquistata la riconoscenza di letterati e uomini d’arte. Giovanni Maria Barbieri, erudito e filologo modenese (1519-1574), apprese il provenzale durante il suo soggiorno alla corte di Francesco I d’Este, e ne promosse gli studi; rientrato a Modena divenne amico di Castelvetro ed entrò a far parte della corte di Alfonso II d’Este che gli affidò il compito di tradurre questo antico poema provenzale, il cui manoscritto era conservato presso la Biblioteca Estense. Gamba 1160; G. Stendardo, G. Bertoni, Niccolò da Casola. La guerra d’Attila poema franco-italiano, Società tip. Modenese, 1941. In-4 °, 127cc, (3) cc, large figured woodcut letterheads . Full parchment coeval binding with handwritten title on the spine and cuts in blue. Very rare original edition. Fletcher copy. This is the first prose translation of the first part of Niccolò da Casola's epic chivalric poem, drawn up from a famous manuscript datable to the first decades of the second half of the fourteenth century. Barbieri's Attila is at the same time a great philological work of study of the Provencal language, a historical fresco of contemporary Italy reinterpreted through the legend of the barbarian invasions, a picture of the courtly life of the time and, above all, the celebration of the Este family, to which the author personally owed much for having been accepted at the court of Ferrara, and who, thanks to an enlightened patronage, had won the recognition of writers and men of art. Giovanni Maria Barbieri, a scholar and philologist from Modena (1519-1574), learned Provençal language during his stay at the court of Francesco I d’Este, and promoted his studies; back in Modena he became a friend of Castelvetro and joined the court of Alfonso II d’Este who entrusted him with the task of translating this ancient Provençal poem, whose manuscript was kept in the Estense Library. Leg 1160; G. Stendardo, G. Bertoni, Niccolò da Casola. The war of Attila Franco-Italian poem, Society tip. Modenese, 1941.