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Libros antiguos y modernos

Collins Paul

La follia di Banvard. Tredici storie di uomini e donne che non hanno cambiato il mondo

Adelphi Edizioni, 2006

15,00 €

Mazzei Libreria Antiquaria

(Bagnone, Italia)

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Detalles

Año de publicación
2006
Lugar de impresión
Milano
Autor
Collins Paul
Editores
Adelphi Edizioni
Materia
(Letteratura americana - Narrativa - Racconti)
Idiomas
Italiano

Descripción

In-8° (22 x 14 cm), pp. 354, (6), copertina editoriale illustrata. Lievi, normali tracce d'uso alla copertina, in particolare, dorso leggermente scolorito. Con 16 tavole fuori testo (otto fogli, in carta lucida, impressi recto/verso), ospitanti 18 illustrazioni fotografiche in bianco e nero. Piccoli, lievissimi segni d'umido al taglio di testa, per il resto, ben conservato. Titolo originale: Banvard's Folly. Thirteen Tales of People Who Didn't Change the World. Traduzione di Marco Lunari. Volume 177 nella collana «Fabula». Prima e, al momento della compilazione della scheda (novembre 2020), unica edizione italiana. In copertina: il reverendo Rollin Heber Neale ritratto da Southworth & Hawes (1850-1855). Risvolto. Capita, nella vita di tutti, che qualcosa vada storto, magari proprio quando fortuna e gloria erano appena state assaporate, o sembravano a portata di mano. E, a volte, a determinare la differenza tra successo e fallimento è un capriccio di troppo. Se non avesse disseminato i suoi perfetti manoscritti «shakespeariani» – che i migliori esperti in circolazione prendevano rigorosamente per autentici – di firme frettolose, William Henry Ireland sarebbe passato alla storia come il più grande falsario mai esistito; se non avesse tentato un esperimento inutile, René Blondlot avrebbe scoperto, anziché i fantomatici raggi N (in realtà, un innocuo disturbo della visione periferica), i raggi X, e la sua ragguardevole reputazione sarebbe stata consacrata per sempre; e se si fosse accontentato di essere il paesaggista più ammirato del suo tempo (da Charles Dickens, su tutti gli altri) rinunciando a sfidare Barnum sul suo terreno, John Banvard non sarebbe, oggi, un pittore del tutto dimenticato. A tardivo risarcimento dei loro sogni infranti, i tredici personaggi ritratti in questa galleria di sconfitti hanno avuto la ventura di incontrare un biografo perfetto, Paul Collins – l’unico scrittore contemporaneo capace di trasformare un dagherrotipo svanito, la pubblicità di un rimedio taumaturgico o il brevetto di un’invenzione portentosa, ma assolutamente inutile, in altrettanti microromanzi ilari e sorprendenti.
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