Quattro volumi in otto tomi legati in mezza pelle verde, dorsi decorati da fregi a secco con titoli e filetti dorati, piatti in carta zigrinata viola, pp XVI XX 891 (1), 855 (1), 1070 (2), 1089 (1) con testo su due colonne (latino e italiano), complessive 161 tavole incluso il ritratto di Martini e le 14 carte geografiche, inoltre 5 tavole a colori in cromolitografie (4 frontespizi e una dedicatoria). Buono stato, qualche occasionale fioritura e piccoli segni del tempo (antica menda sul margine di una tavola) ma complessivamente bell'esemplare. Edizione non datata, ma risalente ai primi anni '60 del secolo XIX, della «Bibbia cattolica per eccellenza», la versione della Vulgata tradotta e annotata da Monsignor Antonio Martini e qui corredata di un affascinante apparato iconografico di 161 tavole incise su acciaio. L'edizione è accompagnata da un Cenno Biografico sul Martini e da una nota preliminare dell'editore Francesco Pagnoni che illustra «i pregi e vantaggi del libro» e ringrazia il revisore Cesare Borelli. Il testo è disposto su due colonne, con l'italiano affiancato dal latino della Vulgata Sisto Clementina. Il ricco corredo di tavole in nero (161) include un ritratto del Martini e un Atlante di 14 carte geografiche; si contano inoltre 5 tavole cromolitgrafiche: quattro frontespizi figurati impressi dalla Litografia Bertotti di Milano (il primo annuncia «cento magnifiche tavole»), e una con illustrazione allegorica e dedica a stampa al sottoscrittore dell'opera, all'antiporta della seconda parte del volume quarto. Questa del Martini, apparsa tra il 1760 e il 1781, fu la versione italiana delle Scritture più influente e ristampata fino alla metà del secolo XX e conobbe una straordinaria diffusione nell'Ottocento, al punto che anche alcune Società Bibliche protestanti se ne avvalsero per iniziative editoriale rivolte al mercato italiano (v. Garrone, Bibbie d’Italia 2011). Antonio Martini, nato a Prato e formatosi in quella città presso il Collegio Cicognini prima di laurearsi in lettere a Pisa nel 1748, nel 1751 era divenuto, su indicazione di Carlo Emanuele III, preside della Congregazione della Basilica di Superga; nella capitale sabauda aveva accolto l'invito del Cardinale delle Lanze a cimentarsi con la traduzione in italiano della Bibbia, rispondendo ad un desiderio dal pontefice Benedetto XIV. La volgarizzazione del Martini fu condotta sul testo della Vulgata, raffrontato con le varianti di codici greci, latini ed ebraici. Il lavoro impegnò a lungo l'autore, e la pubblicazione dell'opera, presso i torchi della Stamperia Reale di Torino, si concluse sotto il pontificato di Pio VI, nel 1781; il Martini fu nominato quell’anno Arcivescovo Metropolita di Firenze, dove rimase fino alla morte nel 1809. Dettaglio dei volumi: Volume primo, parte prima: pp XVI XX 1-481 (2), frontespizio cromolitografico e 32 tavole incluso il ritratto di Antonio Martini; parte seconda: pp. (3) 484-891 (1), frontespizio tipografico, 23 tavole. Volume secondo, parte prima: doppio frontespizio cromolitografico e tipografico, pp 380, 11 tavole; parte seconda: frontespizio tipografico, pp (5) 382-855 (1) e Atlante di XVI carte (frontespizio, 14 carte geografiche con didascalie al verso, 1 carta bianca). Volume terzo, parte prima: doppio frontespizio cromolitografico e tipografico, pp 31 (1) e 6 tavole; parte seconda: frontespizio tipografico, pp (3) 233-1070 (2). Volume quarto, parte prima: doppio frontespizio cromolitografico e tipografico, pp 361 (1) e 50 tavole; parte seconda: frontespizio tipografico e antiporta cromolitografica, pp (5) 364-1089 (1) e 6 tavole.