Detalles
Autor
Cangiullo, Francesco - Pasqualino - Bragaglia, Anton Giulio
Páginas
pp. [16] con illustrazioni in bianco e nero nel testo.
Editores
Casa d’Arte Bragaglia Editrice, via Condotti 21,
Edición
Edizione originale.
Materia
FuturismoArte Cataloghi Monografie
Descripción
brossura spillata stampata in nero in bianca e in volta,
Descripción
LIBROEdizione originale.Ottimo esemplare, fresco, pulito e integro: assai raro in queste condizioni.Dopo la «declamazione dinamica e sinottica», raccolta nel libro «Piedigrotta», la seconda grande invenzione del futurista Francesco Cangiullo è l’«alfabeto in libertà», una variante delle parole in libertà nella quale sono le singole lettere a comporre il quadro parolibero. L’invenzione è presentata al pubblico per la prima volta nel novembre 1918, in questo rarissimo catalogo dell’omonima esposizione tenutasi nel novembre 1918 alla neonata Casa d’arte Bragaglia. Si trattava della seconda esposizione assoluta “chez Bragaglia”, dopo l’esordio nell’ottobre 1918 con la personale di Giacomo Balla: due mostre eccezionali, questa dei “Cangiullo Bros.” e quella di Balla, che inaugurarono una gallerie che, con le sue 275 mostre, è stata tra le più longeve e influenti del primo Novecento italiano. -- Un solo esemplare risulta dal censimento ICCU: quello della collezione futurista Reggi ospitata ad APICE Milano; otto copie istituzionali in OCLC: Kunsthistorisches Institut in Florenz, due in Francia e cinque in grosse biblioteche universitarie statunitensi. Il bibliografo di Cangiullo Domenico Cammarota ha potuto stabilire che il catalogo fu stampato in 600 esemplari dallo stesso Cangiullo nello stabilimento Pierro di Napoli e indi portato a Roma dove non si riusciva facilmente a reperire la carta per stampare. -- Il catalogo ospita ben cinque parolibere originali — «Cangiullo: il prestigiatore dell’alfabeto», «Pasqualino: il giocoliere dell’alfabeto», «Le balie», «Marinetti ferito», «Golfo di Napoli» — costruite secondo il metodo dell’alfabeto a sorpresa e qui pubblicate come tavole a piena pagina ad alternare il testo dell’immancabile introduzione/manifesto di Marinetti datata «Dal Fronte 22 ott. 1918». Segue la lirica «Al fratello del sud», del suo grande amico futurista Paolo Buzzi, e il catalogo delle opere esposte. Inframmezzati alle pagine due annunci delle Edizioni Futuriste di «Poesia», che danno come «di imminente pubblicazione» «I proiettori: alfabeto a sorpresa di Pasqualino», che non vedrà mai la luce, e il famoso libro variopinto «Caffèconcerto» di Cangiullo, pubblicato non prima del 1919 poiché menziona nel testo la «Grande esposizione nazionale futurista» tenutasi nella primavera di quell’anno, nell’ambito della quale un’intera sala fu dedicata all’invenzione dei Cangiullo, descritta in catalogo con estratti dal manifesto marinettiano. Nel 1924 Cangiullo lascerà definitivamente il movimento futurista per dedicarsi a una carriera di pubblicista d’occasione e novellista popolare, mai pienamente decollata.Bibl. Cammarota, Futurismo, nn. 76.13 e 364.1; Id., Bibliografia di Francesco Cangiullo, n. 152; Lista, Le Livre futuriste, pp. 124-125; Nuovi archivi del futurismo I, n. 1918/6; Nuovi archivi del futurismo II, n. 1918/269.