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Libros antiguos y modernos

Alessio Simmaco Mazzocchi

In mutilum Campani Amphiteatri titulum

Mosca,

650,00 €

Pettini Antonio Libreria

(Roma, Italia)

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Detalles

Lugar de impresión
Napoli
Autor
Alessio Simmaco Mazzocchi
Editores
Mosca
Materia
argheologia, archeology, anfiteatro, anphitheatre, Capua.
Idiomas
Italiano

Descripción

In-4°; pp. (20), 172, (12), 2 tavv. ripiegate incise su rame, al frontespizio stemma della città di Capua inciso su legno. Opera dedicata ai Serxviri di Capua ( ma sulla dedica si trovano solo il nome di cinque, il sesto è lasciat in bianco). Legatura in piena pergamena rigida coeva. Prima edizione. Trattato sull’anfiteatro di capua, opera di estrema erudizione del canonico Mazzocchi, frutto di accurati studi sulle fonti, qui ampiamente riportate, e su confronti con altri edifici simili. Il libro è una monografia completa e ricca di materiale. Cogliendo spunto dal ritrovamento di un frammento di lapide presso l’anfiteatro di Capua, l’autore attraverso le testimonianze degli scrittori antichi ricostruisce la forma primigenia dell’edificio, e soprattutto le attività che all’interno venivano svolte. Di particolare interesse l’ampio capitolo circa l’applicazione della popolazione campana in ogni genere di gioco e di attività sportiva, specialmente dei gladiatori, ma anche dell’attività vanatoria, equestre e ginnica, della pratica delle terme e delle palestre. Ogni argomento viene trattato von riferimenti a iscrizioni e citazioni, mettendo a paragone ciò che avveniva al di fuori della Campania, riportando sovente l’esempio principale dell’anfiteatro Flavio, e considerando sempre in stretta relazione l’archittetura dell’anfiteatro con la sua vocazione alle attività di spettacolo e preparazione atletica. La parte dedicata alla descrizione dell’anfiteatro di Capua è preponderante, e supportata dalla rappresentazione offerta sulle tavole, in cui si descrive lo stato attuale delle rovine, il particolare del lacerto delle due arcate, l’ipotesi di ricostruzione fattane da Cesare Costa, studioso di antichità campane. uno spaccato dell’interno e la pianta; non ultimo viene riportanta la parte rimanente dell’iscizione sopravvissuta mutila, con il testo integrato proprosto, e la riproduzione del bassorilievo marmore collocato nel proscenio, sul quale, nel testo, si apre un’ampia digressione circa i signigifcati, tra cui il probabile uso della tabella per la divinazioe. E’ altres’ interessante la “ Diatrib De dedicationibus” in cui largamente e con la consueta erudizione Mazzarocchi parla della differenze e specificità di una e dell’altra, occasione cui comunque si accomapagnavonao momenti di grande pompa.