



Libros antiguos y modernos
MANZONI, Alessandro (1785-1873)
In morte di Carlo Imbonati. Versi di Alessandro Manzoni a Giulia Beccaria sua madre
Milano, Coi Tipi di Gio. Giuseppe Destefanis a San Zeno N.o 534, 1806
900,00 €
Govi Libreria Antiquaria
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Detalles
Año de publicación
1806
Lugar de impresión
Milano
Autor
MANZONI, Alessandro (1785-1873)
Editores
Milano, Coi Tipi di Gio. Giuseppe Destefanis a San Zeno N.o 534
Materia
Ottocento e Novecento
Conservación
Bueno
Idiomas
Italiano
Encuadernación
Tapa dura
Condiciones
Usado
Descripción
In 8vo (mm. 196x135). Pp. 19, [1 bianca]. Legatura posteriore in cartone marmorizzato, dorso rinforzato in tela, taglio picchiettato. Al risguardo libero nota di possesso “G. Vercelli”. Rinforzo al margine interno tra le pp. 1 e 2, fioriture sparse. Esemplare modesto ma su carta grande.
Prima edizione stampata in Italia della prima opera del Manzoni mai pubblicata. L'edizione originale fuori commercio fu pubblicata a Parigi nel 1806 dall'editore Didot a spese dell'autore in sole 100 copie. Subito dopo l'edizione parigina apparvero in Italia tre stampe, a Milano, Roma e Brescia.
Si tratta di un'epistola consolatoria in versi sciolti rivolta alla madre, composta in occasione della morte del compagno di lei Carlo Imbonati. Manzoni non ebbe occasione di conoscerlo personalmente, ma ne tracciò un ritratto elogiativo, elevandolo a maestro intellettuale e modello di rettitudine.
L'edizione milanese fu realizzata per le cure di Giambattista Pagani, intimo amico di Manzoni, che di propria iniziativa inserì in apertura una dedicata a Vincenzo Monti, che non piacque per nulla al Manzoni. Dopo la conversione l'autore sconfessò il carme, ritenendo indecorosa la celebrazione dell'amore extraconiugale della madre e ne vietò ogni ristampa.
Vismara, 193; Parenti, 213.
Prima edizione stampata in Italia della prima opera del Manzoni mai pubblicata. L'edizione originale fuori commercio fu pubblicata a Parigi nel 1806 dall'editore Didot a spese dell'autore in sole 100 copie. Subito dopo l'edizione parigina apparvero in Italia tre stampe, a Milano, Roma e Brescia.
Si tratta di un'epistola consolatoria in versi sciolti rivolta alla madre, composta in occasione della morte del compagno di lei Carlo Imbonati. Manzoni non ebbe occasione di conoscerlo personalmente, ma ne tracciò un ritratto elogiativo, elevandolo a maestro intellettuale e modello di rettitudine.
L'edizione milanese fu realizzata per le cure di Giambattista Pagani, intimo amico di Manzoni, che di propria iniziativa inserì in apertura una dedicata a Vincenzo Monti, che non piacque per nulla al Manzoni. Dopo la conversione l'autore sconfessò il carme, ritenendo indecorosa la celebrazione dell'amore extraconiugale della madre e ne vietò ogni ristampa.
Vismara, 193; Parenti, 213.