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Libros antiguos y modernos

Monti, Vincenzo

Iliade di Omero. Traduzione del Cavaliere Vincenzo Monti

Per Nicolò Bettoni,, 1810

1300,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1810
Lugar de impresión
Brescia,
Autor
Monti, Vincenzo
Páginas
pp. [8] 274 [4]; 299 [3]; 270.
Volúmenes
3 voll.,
Editores
Per Nicolò Bettoni,
Formato
in 8°,
Edición
Edizione originale.
Materia
Poesia Italiana dell' 800 Letteratura Antica
Descripción
brossura originale gialla, piatti inquadrati in elegante cornice tipografica, titoli al dorso, al piatto superiore del primo volume pecetta «Si vende in Milano da Francesco Sonzogno»,
Primera edición

Descripción

LIBRO Edizione originale. Splendido set dei tre volumi nella brossura originale, con gli esemplari puliti e freschissimi (lieve alone al dorso e al margine interno della brossura ai tre volumi, con leggero intacco delle prime e ultime carte), interamente in barbe. «Cosa terribile; non aver conosciuto Omero: ma certa. Lode al cielo e benedizioni eterne al Monti, che questo, mercè di lui, non accadrà più. Abbiamo non dirò una classica traduzione dell’Iliade, ma l’Iliade in nostra lingua; già ogni Italiano, letto il Monti, può francamente e veramente dire: ho letto Omero» (G. Leopardi, «Titanomachia di Esiodo», in «Tutte le opere», Firenze, Sansoni, 1969, I, pp. 445-46). -- Capolavoro di traduzione a lungo insuperato, l’«Iliade» di Monti si impose per decenni quale punto di riferimento imprescindibile per chiunque volesse intraprendere la lettura di Omero. L’inizio dei lavori è collocabile intorno al 1806, e già nel 1807 vide la luce il primo canto all’interno dell’«Esperimento» foscoliano. L’impegno profuso fu molto intenso, tanto che nel 1808 la versione era già terminata e l’anno successivo fu dedicato alla revisione. Monti, che non padroneggiava il greco, si servì della versione letterale latina di Samuel Clarke, pubblicata a Londra nel 1729, e tenne costantemente sott’occhio le versioni dei traduttori italiani che lo avevano preceduto, in primis quella di Melchiorre Cesarotti. E soprattutto si affidò ai preziosi consigli di dotti collaboratori, tra cui Luigi Lamberti, Andrea Mustoxidi ed Ennio Quirino Visconti. Seppur stampata con grande perizia tipografica, l’edizione presentava parecchi errori, soprattutto al volume terzo. Monti non fu affatto soddisfatto del lavoro e negli anni seguenti tornò a rimettere mano all’opera: non solo corresse gli errori di stampa, ma in un incessante labor limae rivide con grande scrupolo tutti i suoi versi, arrivando ristampare la traduzione in altre tre occasioni, nel 1812, 1820 e nel 1825. Bustico, 354; Parenti, 355; S. Marangoni, Omero neoclassico. Lingua e stile nelle traduzioni di Cesarotti, Monti, Foscolo e Pindemonte, Tesi di dottorato, Udine, 2017.
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