Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Libros antiguos y modernos

Georges Courteline, Pietro Bianchi, Franco Nori

IL TRENO DELLE 8,47' 8 E 47

Bietti, 1967

10,79 € 11,99 €

Studio Maglione Maria Luisa

(Napoli, Italia)

Habla con el librero

Formas de Pago

Detalles

Año de publicación
1967
Lugar de impresión
Milano
Autor
Georges Courteline
Páginas
162
Volúmenes
1
Serial
Volume 65 di Il Picchio
Editores
Bietti
Formato
21 cm
Edición
Prima
Materia
Letteratura francese, Umorismo, Collezionismo, Prime edizioni, Libri Vintage, Libri fuori catalogo, Classici, Vita militare, Satira, Ottocento, Racconti satirici, Narrativa, Sarcasmo, Ironia, Romanzi, Racconti
Prologuista
Pietro Bianchi
Descripción
OTTIME CONDIZIONI GENERALI, LIEVI SEGNI DEL TEMPO. RARO.
Traductor
Franco Nori
Sobrecubierta
No
Conservación
Excelente
Idiomas
Italiano
Encuadernación
Tapa blanda
Copia autógrafa
No
Impresión bajo demanda
No
Condiciones
Nuevo
Primera edición

Descripción

Questo racconto lungo del 1888 descrive la vita militare con tratti pungenti, satirici e umoristici. Le Guillaumette, accompagnato dal commilitone Croquebol, viene mandato in missione dal capitano Hurluret che lo vuole sottrarre a una punizione del maresciallo Flick. I due prendono il treno delle 8.47. Durante il viaggio si rendono conto di dover cambiare linea; si vedono allora costretti a pernottare nella cittadina di Bar-le-Duc. Soli, in una notte tempestosa, vanno in cerca di compagnia; ma, giunti tra mille difficoltà alla meta, devono subito tornare indietro per non perdere il treno. In stazione si accorgono di non avere più né biglietti né denaro. Così due gendarmi li consegnano nelle braccia del compiaciuto maresciallo Flick. Tutti gli aspetti caratteristici della vita di caserma vengono messi comicamente in luce nella presente opera che, ignorata dalla critica, valse all'autore il riconoscimento di letterati quali Stéphane Mallarmé e Paul Verlaine.

IL TRENO DELLE 8.47' è una satira spassosa della rigida vita militaresca delle caserme francesi dell'ultimo Ottocento. L'opera racconta le tragi-comiche avventure, in cui si trovano coinvolti il brigadiere La Guillaumette od un commilitone, quando, incaricati di una missione speciale, capitano per errore in una cittadina sconosciuta sono costretti a passarvi la notte. Per nulla impressionati, i due buontemponi decidono di trascorrere in compagnia di allegre donnine quelle ore di insperata libertà e senza indugio si mettono alla loro ricerca.

L'ora è tarda, le strade sconosciute e Giove pluvio implacabile: allorché, dopo un'affannosa, pervicace e debilitante marcia, i due giungono alla meta agognata, morti di stanchezza come sono, non solo rimangono totalmente insensibili alle provocanti bellezze locali, ma per di più è già mattino ed in caserma li attende il ghigno sardonico del terribile Maresciallo Flick, che già dentro di sé pre gusta l'inesorabile punizione. Questa, a grandi linee, la trama dell'esilarante roman Courteline, caratterizzato da un disegno dei personaggi vivo ed incisivo e da un'accurata analisi psicologica delle mentalità militaresca, tanto valida e realistica da adattarsi perfettamente anche ai giorni nostri.

Prefazione. Man mano che le stagioni corrono veloci, riesce sempre più curiosa e affascinante quella isola del gusto moderno che va sotto il nome, improprio, di bella époque. In modo grossolano si può tenderne l'arco fino a racchiudere le tre decadi che corrono dal 1885 al fatale luglio 1914. Perchè il 1885? Per una quantità di ragioni: perchè la Francia è ormai risanata dalle ferite causatele dalla guerra del '70 e dalle convulsioni della Comune; perchè sono gli anni in cui fioriscono gli artisti, Renoir, Monet, Van Gogh, Seurat, Toulouse-Lautrec, che daranno un tono inconfondibile all'epoca. E anche perchè Georges Courteline ha 25 anni e sta per pubblicare Les gaîtés de l'escadron. Di suo vero nome Georges Moineaux, il nostro umorista era nato a Tours nel 1860. Aveva cambiato nome per non dar fastidio al padre, Jules Moineaux, giornalista, romanziere e autore drammatico. Andavano abbastanza d'accordo, e insieme collaborarono alla Gazette des tribunaux, che riferiva i fatti di cronaca e i processi più interessanti. Courteline fece il servizio militare nel 32° Cacciatori a cavallo Erano anni in cui sotto le armi non si scherzava; la ferma era lunga; lo Stato Maggiore si preparava alla revanche contro gli odiati Prussiani che a Sedan avevano umiliato fragorosamente la France éternelle. Si diceva della rivincita: pensarci sempre e non parlarne mai. Courteline non era nè nazionalista, nè guerrafondaio. La vita di caserma gli piaceva poco; in compenso, mentre sognava Parigi ei boulevards, gli ufficiali, i sottufficiali e i soldati gli rivelarono quella vocazione allo scrivere di cui fino allora non s'era troppo preoccupato. Liberato dal servizio militare, entrò come impiegato all'amministrazione dei Culti. E poiché l'impiego gli lasciava molte ore libere, si addestrò in una rivista, Paris-moderne; e scrisse i suoi primi racconti, ispirati alla buffa e sgradevole esperienza militare. Diciamo subito che Georges Courteline non fu mai uno scrittore di fantasia. La sua letteratura e il suo teatro poggiavano solidamente sull'esperienza: la caserma, l'ufficio, la vita amorosa e l'esperienza coniugale. Per brillare, per essere autentica ed originale, l'arte di Courteline ha bisogno di soggetti familiari, quasi logori, di piccola gente, di uomini e donne comuni. È stato, con una punta di esagerazione, paragonato a Molière; ma non c'è dubbio che, appunto come Molière, il nostro scrittore si giova di minute, ora sorridenti e ora agre, osservazioni dal vero. Sfilano, nelle sue pièces e nelle sue narrazioni, i tipi eterni della commedia umana: il borghese soddisfatto, il giovanotto vanesio, il prepotente crudele, la puttanella inoffensiva, l'ipocrita, l'avaro e lo stolto. ...

Le Guillaumette, accompagnato dal commilitone Croquebol, viene mandato in missione dal capitano Hurluret che lo vuole sottrarre a una punizione del maresciallo Flick. I due prendono il treno delle 8.47. Durante il viaggio si rendono conto di dover cambiare linea; si vedono allora costretti a pernottare nella cittadina di Bar-le-Duc. Soli, in una notte tempestosa, vanno in cerca di compagnia; ma, giunti tra mille difficoltà alla meta, devono subito tornare indietro per non perdere il treno. In stazione si accorgono di non avere più né biglietti né denaro. Così due gendarmi li consegnano nelle braccia del compiaciuto maresciallo Flick. Tutti gli aspetti caratteristici della vita di caserma vengono messi comicamente in luce nella presente opera che, ignorata dalla critica, valse all'autore il riconoscimento di letterati quali Stéphane Mallarmé e Paul Verlaine.


IL TRENO DELLE 8.47' è una satira spassosa della rigida vita militaresca delle caserme francesi dell'ultimo Ottocento. L'opera racconta le tragi-comiche avventure, in cui si trovano coinvolti il brigadiere La Guillaumette od un commilitone, quando, incaricati di una missione speciale, capitano per errore in una cittadina sconosciuta sono costretti a passarvi la notte. Per nulla impressionati, i due buontemponi decidono di trascorrere in compagnia di allegre donnine quelle ore di insperata libertà e senza indugio si mettono alla loro ricerca.
L'ora è tarda, le strade sconosciute e Giove pluvio implacabile: allorché, dopo un'affannosa, pervicace e debilitante marcia, i due giungono alla meta agognata, morti di stanchezza come sono, non solo rimangono totalmente insensibili alle provocanti bellezze locali, ma per di più è già mattino ed in caserma li attende il ghigno sardonico del terribile Maresciallo Flick, che già dentro di sé pregusta l'inesorabile punizione. Questa, a grandi linee, la trama dell'esilarante roman Courteline, caratterizzato da un disegno dei personaggi vivo ed incisivo e da un'accurata analisi psicologica delle mentalità militaresca, tanto valida e realistica da adattarsi perfettamente anche ai giorni nostri.

Prefazione. Man mano che le stagioni corrono veloci, riesce sempre più curiosa e affascinante quella isola del gusto moderno che va sotto il nome, improprio, di bella époque. In modo grossolano si può tenderne l'arco fino a racchiudere le tre decadi che corrono dal 1885 al fatale luglio 1914. Perchè il 1885? Per una quantità di ragioni: perchè la Francia è ormai risanata dalle ferite causatele dalla guerra del '70 e dalle convulsioni della Comune; perchè sono gli anni in cui fioriscono gli artisti, Renoir, Monet, Van Gogh, Seurat, Toulouse-Lautrec, che daranno un tono inconfondibile all'epoca. E anche perchè Georges Courteline ha 25 anni e sta per pubblicare Les gaîtés de l'escadron. Di suo vero nome Georges Moineaux, il nostro umorista era nato a Tours nel 1860. Aveva cambiato nome per non dar fastidio al padre, Jules Moineaux, giornalista, romanziere e autore drammatico. Andavano abbastanza d'accordo, e insieme collaborarono alla Gazette des tribunaux, che riferiva i fatti di cronaca e i processi più interessanti. Courteline fece il servizio militare nel 32° Cacciatori a cavallo Erano anni in cui sotto le armi non si scherzava; la ferma era lunga; lo Stato Maggiore si preparava alla revanche contro gli odiati Prussiani che a Sedan avevano umiliato fragorosamente la France éternelle. Si diceva della rivincita: pensarci sempre e non parlarne mai. Courteline non era nè nazionalista, nè guerrafondaio. La vita di caserma gli piaceva poco; in compenso, mentre sognava Parigi ei boulevards, gli ufficiali, i sottufficiali e i soldati gli rivelarono quella vocazione allo scrivere di cui fino allora non s'era troppo preoccupato. Liberato dal servizio militare, entrò come impiegato all'amministrazione dei Culti. E poiché l'impiego gli lasciava molte ore libere, si addestrò in una rivista, Paris-moderne; e scrisse i suoi primi racconti, ispirati alla buffa e sgradevole esperienza militare. Diciamo subito che Georges Courteline non fu mai uno scrittore di fantasia. La sua letteratura e il suo teatro poggiavano solidamente sull'esperienza: la caserma, l'ufficio, la vita amorosa e l'esperienza coniugale. Per brillare, per essere autentica ed originale, l'arte di Courteline ha bisogno di soggetti familiari, quasi logori, di piccola gente, di uomini e donne comuni. È stato, con una punta di esagerazione, paragonato a Molière; ma non c'è dubbio che, appunto come Molière, il nostro scrittore si giova di minute, ora sorridenti e ora agre, osservazioni dal vero. Sfilano, nelle sue pièces e nelle sue narrazioni, i tipi eterni della commedia umana: il borghese soddisfatto, il giovanotto vanesio, il prepotente crudele, la puttanella inoffensiva, l'ipocrita, l'avaro e lo stolto. ...

Le Guillaumette, accompagnato dal commilitone Croquebol, viene mandato in missione dal capitano Hurluret che lo vuole sottrarre a una punizione del maresciallo Flick. I due prendono il treno delle 8.47. Durante il viaggio si rendono conto di dover cambiare linea; si vedono allora costretti a pernottare nella cittadina di Bar-le-Duc. Soli, in una notte tempestosa, vanno in cerca di compagnia; ma, giunti tra mille difficoltà alla meta, devono subito tornare indietro per non perdere il treno. In stazione si accorgono di non avere più né biglietti né denaro. Così due gendarmi li consegnano nelle braccia del compiaciuto maresciallo Flick. Tutti gli aspetti caratteristici della vita di caserma vengono messi comicamente in luce nella presente opera che, ignorata dalla critica, valse all'autore il riconoscimento di letterati quali Stéphane Mallarmé e Paul Verlaine.
Descrizione bibliografica
Titolo: Il treno delle 8,47'
Titolo originale: Le train de 8 heueres 47: La Vie de Caserne
Autore: Georges Courteline
Prefazione: Pietro Bianchi
Traduzione di: Franco Nori
Editore: Milano: Bietti, 1967
Lunghezza: 162 pagine; 20 cm
Collana: Volume 65 di Il Picchio
Soggetti: Letteratura francese, Umorismo, Collezionismo, Prime edizioni, Libri Vintage fuori catalogo, Classici, Vita militare, Satira politica, Ottocento, Racconti satirici, Narrativa, Sarcasmo, Ironia, Romanzi, Teatro, Assurdo, Théàtre, Contes, Roman, Nouvelles, écrits divers, Humour, Critica sociale, Caserma, Soldati, Capolavori, Cult, XIX secolo Popolare Opere satiriche Le gaites de escadron Le 51eme Chasseurs Quelli dalle mezze maniche Parodia Impiegati Burocrazia Commedia Boubouroche Romanzi Critica Goncourt I capi scarichi Successi editoriali Pubblico Lettura Ministero dei Culti Burocrati Le mogli degli amici Colonnello Brigadiere Polizia Soldati Ufficiali Plotone Esecuzione Guerra Esercitazioni Squadroni Carlo Silva La vie de bureau Théàtre Contes Roman Nouvelles écrits divers French literature Humour Collectibles First editions Out of print books Classics Military life Political satire Nineteenth century Satirical stories Fiction Sarcasm Irony Novels Theatre Absurd Social criticism Barracks Soldiers Masterpieces XIX century Popular Satirical Works Parody Employees Bureaucracy Comedy Novels Criticism Publishing Successes Audience Reading Bureaucrats Colonel Brigadier Police Soldiers Officers Platoon Execution War Exercises Squadrons