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Libros antiguos y modernos

Rodari, Gianni (Illustrazioni Di Flora Capponi)

Il romanzo di Cipollino

Edizioni di Cultura Sociale (Stabilimento Tipografico Italgraf),, 1951

1200,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1951
Lugar de impresión
Roma,
Autor
Rodari, Gianni (Illustrazioni Di Flora Capponi)
Páginas
pp. 240 [6], illustrazioni in bianco e nero nel testo.
Editores
Edizioni di Cultura Sociale (Stabilimento Tipografico Italgraf),
Formato
in 8°,
Edición
Prima edizione.
Materia
Libri per bambini Narrativa Italiana del '900
Descripción
legatura cartonata con illustrazioni di Raul Verdini,
Primera edición

Descripción

LIBRO Prima edizione. Segni del tempo alla brossura (gore al piatto anteriore e strappo al piede del dorso; leggera macchia blu al contropiatto anteriore), per il resto più che buon esemplare, pulito all’interno. Raro a trovarsi così. Rinominato nel 1957 «Le avventure di Cipollino» e così chiamato in tutte le successive edizioni, «Il romanzo di Cipollino» comparve originariamente nel 1951 per le Edizioni di Cultura Sociale con cui Rodari aveva pubblicato, nello stesso 1951, «Il manuale del Pioniere». E fu proprio sulle pagine del «Pioniere» - il settimanale illustrato per ragazzi d’ispirazione comunista diretto da Gianni Rodari e Dina Rinaldi – che “Cipollino” «figlio di Cipollone» e fratello di «Cipolletto, Cipollotto, Cipolluccia e così di seguito» prese vita, accompagnato dai disegni di Raul Verdini (autore anche qui delle illustrazioni in bianco e nero e della copertina). Nato in una famiglia povera in un luogo abitato da ortaggi e frutti e governato dal dispotico Principe Limone, la storia di Cipollino è una storia di formazione e di educazione alla giusta ribellione. Spinto alla rivolta dall’arbitraria condanna del padre da parte del tiranno, il giovane saprà infatti riunire le forze di altri giovanissimi abitanti stanchi dei soprusi del potere arrivando a instaurare una Repubblica in cui non vi è più posto per abusi e diseguaglianze e in cui i bambini possono giocare. Soprattutto, scrive Rodari nelle pagine finali del romanzo rivelando appieno la sua ferma volontà pedagogico-politica progressista, al «gioco più bello, ossia la scuola: Cipollino e Ciliegino siedono uno accanto all’altro, nello stesso banco, e studiano l’aritmetica, la lingua, la storia, e tutte le altre materie che bisogna conoscere per difendersi dai birbanti e per tenerli lontani».
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