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Libros antiguos y modernos

Pierluigi E Ettore Erizzo

IL REGALO DEL MANDROGNO: STORIA INDISCRETA DI UNA FAMIGLIA

BRAMANTE EDITRICE, 1965

25,19 € 27,99 €

Studio Maglione Maria Luisa

(Napoli, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1965
Lugar de impresión
MILANO
Autor
Pierluigi E Ettore Erizzo
Volúmenes
1
Editores
BRAMANTE EDITRICE
Formato
23 cm
Edición
QUARTA
Materia
Letteratura italiana, Romanzi Storici, Narrativa, Classici, Saghe familiari, Età Napoleonica, Ottocento, Novecento, Rivoluzione francese, Guerre d’Indipendenza, Moti risorgimentali, Unità, Risorgimento, Regno, Prima Guerra Mondiale
Descripción
BROSSURA
Sobrecubierta
No
Conservación
Excelente
Idiomas
Italiano
Encuadernación
Tapa blanda
Primera edición
No

Descripción

DISPONIBILITÀ GARANTITA AL 99%; SPEDIZIONE ENTRO 12 ORE DALL'ORDINE. OTTIME CONDIZIONI, LIEVI SEGNI DEL TEMPO; FIRMA DI APPARTENENZA IN ANTIPORTA.

Un romanzo dalla storia editoriale anomala: pubblicato nel 1947, poi nel 1964, alla fine degli anni Settanta e infine nel 2002 (questa edizione è tuttora in commercio), ma sempre da piccoli editori locali. Il regalo del Mandrogno è opera di due fratelli, Pierluigi (1884-1962) e Ettore (1895-1979) Erizzo: due avvocati piemontesi (ma di origine nobile veneziana) che lo scrissero per passatempo mentre la guerra ostacolava la loro attività professionale.

La vicenda inizia con la morte, intorno al 1930, del vecchissimo Policleto Montecucco: un personaggio di rara antipatia, egoista e pieno di astio verso tutti i componenti della sua famiglia. Col suo testamento non si smentisce: sceglie infatti di lasciare ai figli solo la legittima, dividendo tutto il resto del patrimonio fra quattro persone apparentemente prive di rapporti tra loro: “è, più che lecito, giusto che il Testatore del suo peculio disponga a favore di quanti conservino in sé, sia pure per vie ascose, la miglior linfa della imporrita pianta”. Due nipoti di Montecucco, gli avvocati Polo e Alvise (evidenti alter ego degli autori, che raccontano la vicenda in una curiosa prima persona plurale) indagano su questi personaggi ricostruendo la storia di un ramo nascosto – eppure forte e vitale – di una famiglia ormai decaduta.
Tutto comincia il giorno della battaglia di Marengo (14 giugno 1800), quando nella tenuta dei Montecucco arriva un ufficiale napoleonico ferito, Isidoro Chénousset: un uomo forte, appassionato, dai rozzi lineamenti e dai capelli rossi. Lo accompagna il “mandrogno” del titolo: è questo un termine popolare locale che indica gli abitanti delle campagne di Alessandria. I mandrogni tornano spesso nel romanzo: carrettieri dalla vita zingaresca e un po’ ai margini della legge, impegnati in traffici non sempre chiari ma mossi da un forte senso dell’onore.
Di Chénousset si innamora perdutamente Rosina, moglie spenta e intristita di Giovacchino Montecucco: da questo breve amore nasce un figlio, Napoleone, destinato a trasmettere una discendenza irregolare (e il particolare aspetto fisico di Chénousset) a vari personaggi le cui vicende si intrecciano con quelle della famiglia “ufficiale”.
Il romanzo ha una struttura complessa, le parti raccontate in prima persona plurale fanno da cornice e intermezzo a tre “romanzi” , ognuno dedicato a un personaggio di una diversa generazione: l’infelice Rosina, suo figlio Napoleone, patriota e sacerdote, e Paoletta, figlia di Policleto obbligata dal padre a un matrimonio sbagliato. I tre romanzi appaiono intonati con l’epoca in cui si svolgono: una storia d’amore di stampo romantico (Rosina), una biografia in forma di romanzo storico (Napoleone), un dramma borghese (Paoletta). A unificare i fili della vicenda è l’ambiente: la tenuta del Cucco, con la sua atmosfera antiquata, i suoi oggetti polverosi che ricordano tanto le “buone cose di pessimo gusto” care a Gozzano, i rapporti sociali tra proprietari e contadini; e tutto intorno le pettegole città di provincia, l’affettuosa descrizione dei personaggi minori, la monotona vita borghese.
Ma a colpire il lettore è il semplice piacere di raccontare, con un linguaggio piano, elegante, discreto, un po’ age e piacevolmente prolisso; con una costruzione impeccabile, un piglio narrativo ottocentesco e un abile uso dei luoghi comuni della narrativa. In fondo una storia del genere è un bell'esempio di un possibile romanzo italiano “popolare”, assente sia nella tradizione “alta” come nell'attuale letteratura di genere che di solito si limita a riproporre modelli elaborati in altri contesti. Qui ci si abbandona con piacere a una vicenda nella quale ci riconosciamo facilmente: per l’ambiente provinciale, per la presenza ingombrante della famiglia, per il contesto storico che bene o male ci è familiare; ci si fa accompagnare da una voce di narratore distaccato e insieme partecipe, sorridente e capace di ironia. E affezionato a ciò che narra: “ma se la verità è stata diversa da quella che noi abbiamo ricostruita, non ce ne importa assolutamente nulla. Per noi è così, anzitutto perché riteniamo che la nostra ricostruzione sia fedele, ma soprattutto perché, così com'è, a noi piace moltissimo”.


Descrizione bibliografica
Titolo: Il regalo del Mandrogno: storia indiscreta di una famiglia
Autore: Pierluigi Erizzo, Ettore Erizzo
Editore: Milano: Bramante Editrice, 1965
Edizione: quarta, 4. ed
Lunghezza: 653 pagine; 23 cm + carta ripiegata
Peso: 1 Kg
Soggetti: Letteratura italiana, Romanzi Storici, Narrativa, Classici, Libri vintage, Saghe familiari, Alessandria, Piemonte, Casale, Genova, Roma, Età Napoleonica, Ottocento, Novecento, Rivoluzione francese, Guerre d’Indipendenza, Moti risorgimentali, Unità, Risorgimento, Regno, Prima Guerra Mondiale, Italian Literature, Historical Novels, Fiction, Classics, Vintage Books, Family Saga, Alexandria, Piedmont, Casale, Genoa, Rome, Napoleonic Age, Nineteenth Century, Twentieth Century, French Revolution, Wars of Independence, Risorgimento Motions, Unity, Risorgimento, Reign, WWI

Parole e frasi comuni
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