Detalles
Lugar de impresión
Milano,
Autor
Fontana, Lucio (Illustrazioni) - Angioletti, Lina
Páginas
pp. 39 [5] con dieci disegni di Lucio Fontana nel testo e tre tavole comprese nella numerazione delle pagine.
Serial
collana «Dialoghi col poeta» n. 33,
Editores
Schwarz Editore (Tipografia Editoriale IDOS),
Materia
Libri Illustrati e d'ArtistaPoesia Italiana del '900
Descripción
brossura stampata in nero ai piatti e al dorso, con titolo in riquadro semplice blu scuro in copertina (classica grafica della collana);
Descripción
LIBROPrima edizione.Esemplare n. 51 di 500, in più che buone condizioni: ottimo all’interno, appena brunito sul dorso e sui bordi della quarta di copertina, con un accenno di fioritura ai piatti e il prezzo parzialmente obliterato al piede del piatto posteriore.Stampato in 500 copie numerate, il trentatreesimo quadernetto dei «Dialoghi col poeta» — la collana cadetta dedicata da Schwarz alla poesia contemporanea, a fianco della più lussuosa «Campionario» — è divenuto con il tempo assai raro, con meno di dieci copie rintracciabili in vendite pubbliche nei primi ventitré anni del nuovo millennio. Lina Angioletti (1914-2007), poetessa e traduttrice (tre altre, sue le versioni delle «Poesie» di Marianne More per Adelphi, 1991), teneva nella Milano degli anni cinquanta un importante salotto frequentato da artisti e poeti: Lucio Fontana, Arnaldo e Giò Pomodoro, Enrico Baj, Emilio Isgrò, Sergio Dangelo, Roberto Sanesi, Arturo Schwarz, Salvatore Quasimodo. Non a caso, già la sua seconda opera poetica, sempre un «Dialogo col poeta» di Schwarz («La favola breve», n. 16, 1955), reca illustrazioni di Baj — qui ricordato in «Gridi di cielo - per un disegno di Baj» (p. 7). -- «Il prato del silenzio» è tuttavia di grande rilevanza non per i versi ermetici di Lina Angioletti, ma per i tredici disegni di Lucio Fontana, di cui tre tavole a piena pagina: riprodotti da originali gouaches, i disegni della serie «Il prato nel silenzio» sono associati dalla critica più recente ai «Concetti spaziali» in terracotta dei primi anni cinquanta, appena successivi alle prime tele forate (le cui più antiche risalgono al 1949): «Alla serie dei “Concetti spaziali” su tavolette di terracotta eseguiti tra il 1951 e il 1957, si accordano i disegni ideati come illustrazioni originali per le poesie del volume “Il prato del silenzio” di Lina Angioletti (Schwarz, Milano 1956), esposti per la prima volta in questa occasione. I “temi del giorno e della notte”, la poesia del tempo, sono interpretati da Fontana con immagini spaziali, allusive, in bianco e nero, per ribadire l'alternanza “esistenziale” di luce e ombra; la dispersione di segni sul foglio in traiettorie di punti incrociate o radiali, si accorda al ritmo evocativo degli ermetici versi poetici» (Paolo Campiglio, «Su alcune sculture di Fontana», in: Lucio Fontana scultore: dalla terra al cosmo, Milano - London: Galleria Gracis - ML Fine Arts, 2017). -- «The impression [of stars radiating light] is further confirmed by gouaches on paper on the subject of constellations which were made as illustrations for the volume of poems “Il prato del silenzio” by Lina Angioletti. In these simple pieces the black void is punctuated by white dots, dotted lines and slashes. These are Fontana’s meditations on cosmic energy and spatial orders. The drawing-paintings balance chromatic austerity and formal exuberance» (Alexander Adams, blogpost 26 April 2017).Bibl. Ruhé & Rigo, Lucio Fontana Graphics, p. 203.