In 24° (cm 7,5 x 13,2), legatura in piena pelle coeva, con segni d'uso, aspotaz. alla cuffia inf., titoli e fregi in oro al dorso, pp 120, fregio inciso al frontespizio, esemplare in buone condizioni, lievi bruniture uniformi, alla sguardia antica annotazione incollata su foglietto in francese con appunti sull'opera: '. reliure de l'époque, aux lys de France.' 'Può esser meretrice una figliuola d'un re?'. Delizioso, graffiante pamphlet attribuito a Gregorio Leti (cfr. Librinlinea, Biblioteche Piemontesi On Line), nonchè anche al terribile Ferrante Pallavicino (1615-1644). Invece, per Brunet: 'Imprimé en [Amsterdam?] Hollande, est attribué à un comte Rossi, natif de Parme.'; 'Dictionnaire des ouvrages anonymes', col. 172. In realtà pubblicato ad Amsterdam da P. Warnaer (cfr. Rahir, 'Catalogue de livres imprimés par les Elzevier', p. 261, n. 2319), opera ancora all'Indice nel 1948: dialogo tra Mercurio e Momo, la follia presente anche nell'Encomium Moriae' erasmiano, intercalato da parodistiche epistole di personaggi celebri del tempo: Gustavo di Svezia alla figlia, la 'meretrice' Cristina; Fouquet, il 'Surintendant' vittima del 'Re Sole'; Madama Reale Cristina di Francia, Reggente degli Stati Sabaudi, con riferimenti alla Venaria e ad una fortezza 'al di qua da' monti' ceduta a Luigi; la 'lettera' immaginaria comanda di imporre nuovi dazi e gabelle, piccoli e grandi; rivendica a se sola il diritto di decidere in materia di civile e criminale giustizia. Curiosi i maneggi del duca 'tenuto nell'infantia' da una madre che vuol giocare eternamente il ruolo augusto che non le spetta, di 'Genitore'. Per ingannare i mariti delle dame che seduce: li invita 'in un villaggio alquanto da Turino lontano', li inebria, e va a cavallo raggiungere la moglie di costoro, indisturbato.Un curioso marchingegno si trova a palazzo: la dama esce dalla presenza di Cristina, si infila prestamente in un camino che contiene una sedia, il suo peso quando vi è installata fa agire uncontrappeso che la solleva fino a un ammezzato ove trovasi il duca in attesa. Cristina è al corrente, e incoraggia il figlio in queste 'frivole dolcezze. acciocchè non pensi al gusto di comandar nei suoi stati'. C'è anche una figura di 'eunuco castrato', che il duca ama e che spesso è suo rivale nelle erotiche frequenti vicissitudini di questi. Cristina è paragonata a Agrippina nella smania di potere, per conservare il quale non esita ad impiegare esilio, confino, ostracismo, e financo il 'perpetuo sonno'. Sei esemplari censiti in SBN. Willems, Les Elzevier, p. 479, n. 1774; 596. Murray, Catalogue, 1452. <br>