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Libros antiguos y modernos

Ortese, Anna Maria.

Il mare non bagna Napoli.

31,50 € 35,00 €

Botteghina D'arte Galleria Kúpros Studio Bibliografico

(Rosignano Solvay, Italia)

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Detalles

Autor
Ortese, Anna Maria.
Materia
Letteratura italiana - (Novecento)

Descripción

Giulio Einaudi Editore, 1953, terza edizione (ristampa identica alla precedente del 29 agosto 1953; la prima è del giugno dello stesso anno, la seconda e la terza sono dell'agosto). Collana “I Gettoni”, volume numero 18 della celebre Collezione di letteratura diretta da Elio Vittorini. In 8vo, pp. 194, bross. edit.in carta. La Collana, ideata e diretta da Elio Vittoriani, propose tra il 1951 e il 1958 opere di narrativa contemporanea di autori per lo più italiani. Furono pubblicati in totale 58 volumi. Dopo la morte di Cesare Pavese nel 1950 la casa editrice Einaudi, coordinata da Luciano Foà, assunse il compito, soprattutto con “I Gettoni” di Vittorini, di rinnovare la narrativa italiana, promuovendo nuovi autori come Fenoglio, Lucentini, Ottieri, Lalla Romano, Rigoni Stern, Anna Maria Ortese, Sciascia e molti altri, ma non mancarono nomi stranieri, allora ancora poco noti, come Borges, Dylan Thomas, Morris, che in questa collana trovarono l'occasione della prima traduzione italiana. Al suo primo apparire, nel 1953, “Il mare non bagna Napoli” sembrò a molti inserirsi nel filone del neorealismo. Era tutt'altra cosa. nato dall'incontro della scrittrice con quella città, uscita a pezzi dalla guerra (un incontro che fu insieme anche un addio: a Napoli la Ortese non tornerà praticamente mai), il libro è la cronaca di uno “spaesamento”. La città ferita e lacera diventa infatti uno schermo sul quale l'autrice proietta ciò che lei stessa definisce la propria “nevrosi”: una nevrosi metafisica, la cecità del vivere, un orrore del tempo che ogni cosa corrode e divora; e insieme il riconoscimento del “cupo incanto” della città, del mondo. Tutto il libro, con la sua scrittura febbrile e allucinata, e al tempo stesso rigorosissima, è un grido contro questo orrore, da cui lo sguardo vorrebbe potersi distogliere, ma non può. Nome di privata appartenenza scritto a biro alla prima bianca. Un alone di ingiallimento circolare alla prima pagina di testo per un foglio di carta soggiornato lì a lungo ma buona conservazione.
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