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Libros antiguos y modernos

Imre Toth, Péter Várdy, Giancarlo Gaeta, Francesca Ervas

Il lungo cammino da me a me. Interviste di Péter Várdy

Quodlibet, 2016

18,05 € 19,00 €

Quodlibet

(Macerata, Italia)

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Detalles

Año de publicación
2016
ISBN
9788874628353
Autor
Imre Toth, Péter Várdy
Páginas
288
Serial
In ottavo (23)
Editores
Quodlibet
Formato
146×214×24
Curador
Giancarlo Gaeta
Materia
Saggi letterari
Traductor
Francesca Ervas
Conservación
Nuevo
Idiomas
Italiano
Encuadernación
Tapa blanda
Condiciones
Nuevo

Descripción

"Il lungo cammino da me a me" è il racconto di formazione di un matematico e filosofo ebreo di fama internazionale. L'occasione gli fu fornita verso la fine degli anni Ottanta da Peter Vàrdy, uno scrittore ungherese che, impegnato a raccogliere memorie su quella che era stata la realtà del mondo ebraico in Ungheria prima del nazismo, sollecitò anche Imre Toth a offrire la sua testimonianza. Ne nacque una lunga conversazione in cui Toth ricostruisce con grande efficacia narrativa dapprima il microcosmo di Szatmàr, una cittadina della Transilvania dove da secoli era insediata una consistente comunità ebraica in condizioni di grande povertà e sempre a rischio di vessazioni, ma anche percorsa da forti stimoli culturali; un mondo cancellato per sempre che rivive in una prosa essenziale, insieme mossa dall'onda dei ricordi e controllata da un forte bisogno di razionalità. Quindi l'epoca tragica della guerra con l'occupazione tedesca, le deportazioni, compresa quella dei genitori, e l'emergere del carattere forte di Toth, il suo spirito di rivolta contro stupidità, soprusi e ingiustizia, che resero la sua giovinezza tanto avventurosa quanto esposta all'autodistruzione. Infine, dopo la guerra, la crescente difficoltà a trovare collocazione nel Partito comunista, malgrado la sua fama di eroe del movimento operaio rumeno, e dunque il racconto dall'interno della vita di partito in epoca staliniana; d'altra parte l'emergere di uno studioso di valore, che per affermarsi sarà costretto a cercare una via di fuga in Occidente. A tenere insieme questo racconto in equilibrio tra autobiografia e storia, c'è il filo di una lunga, contrastata presa di coscienza della propria identità ebraica.