Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Libros antiguos y modernos

Il cuoco piemontese ridotto all'ultimo gusto con nuove aggiunte ad uso anche della nostra Lombardia che insegna facilmente a cucinare qualunque sorta di vivande sì in grasso che in magro; istruisce pure nella scelta e bontà d'ogni cosa appartenente alla cucina, dando la spiegazione di tutti gli utensili necessarii a tale arte. Di più insegna il vero metodo per il pasticciere e confetturiere, i doveri di un maestro di casa, le minute per le provvisioni delle quattro stagioni, e la maniera.

per Giovanni Silvestri, 1832

550,00 €

Gilibert Galleria Libreria Antiquaria

(Torino, Italia)

Habla con el librero

Formas de Pago

Detalles

Año de publicación
1832
Lugar de impresión
Milano
Editores
per Giovanni Silvestri
Materia
Gastronomia, Piemonte, Cucina piemontese e lombarda
Descripción
*LeatherBound
Sobrecubierta
No
Conservación
Excelente
Idiomas
Italiano
Copia autógrafa
No
Impresión bajo demanda
No
Condiciones
Usado
Primera edición
No

Descripción

In-8° (178x114mm), pp. 402, (2), bella legatura coeva in piena pelle marrone con titolo e filetti in oro e fregi ornamentali in oro al dorso, piatti riquadrati da cornice fitomorfa, tagli spruzzati azzurri. Antiporta incisa da A. Biasioli riproducente un interno di cucina fiamminga dipinto da David Teniers. 3 tavole ripiegate in principio incise in xilografia: tavola di 16 coperti servita a 13 per cena, servizio a 16 per 24 coperti, tavola di 26 coperti servita a 29 (testo esplicativo al verso di ciascuna tavola). Bell'esemplare con interessanti note di appartenenza di buongustai piemontesi alle sguardie. 'Sesta edizione con figure' di questo importante volume culinario contenente tutte le ricette classiche della cucina piemontese; la prima edizione con questo titolo era stata impressa a Milano nel 1791. Scopo del volume, variante della celebre opera 'Il cuoco piemontese perfezionato a Parigi.', era quello di adattare i metodi di cucina francesi all'utilizzo di ingredienti italiani, come effetto del riflesso della cultura gastronomica francese su quella autoctona. L'opera, si legge nel frontespizio, 'istruisce pure nella scelta, e bontà d'ogni cosa appartenente alla cucina, dando la spiegazione di tutti gli utensili necessarii a tale arte. Di più insegna il vero metodo per il pasticciere e confetturiere, i doveri di un maestro di casa; le minute per le provvisioni delle quattro stagioni, e la maniera di trinciare ogni sorta di cibi'. L'anonimo autore, mai identificato, fornisce centinaia di ricette per zuppe, primi piatti, piatti di carne (di bue, vitello, maiale, montone, agnello, pollame, selvaggina) di pesce (per il mancato sbocco al mare del Piemonte, il pesce venne timidamente introdotto nella cucina piemontese d'importazione), legumi, insalate, uova, formaggi, frutta, dolci, prosciutti e salumi, sciroppi, dando altresì indicazioni sulle modalità di tagliare le carni, di servire i cibi a tavola nel modo più appropriato, etc. Da notare l'assenza della polenta, allora cibo esclusivamente contadino o comunque riservato alla popolazione dei più umili strati sociali. Cfr. Vicaire, 'Bibliographie gastronomique', 899. Westbury, pp. 69-70. Bitting, 'Gastronomic Bibliography', 540: 'The work is the adaptation of French methods in Italian ingredients, and is comprehensive in its scope'. Catalogo B.I.N.G., I, n. 633. Paleari Henssler, I, p. 230. N.U.C., Suppl. 715, 221. Mussa, Les Livres Precieux, XVI. Non in Manno, Melzi, Cagle, Maggs, OCLC, Simon.
Logo Maremagnum es