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Libros antiguos y modernos

Munari Bruno

Il cerchio

All' Insegna del Pesce d' Oro (Vanni Scheiwiller), 1964

50,00 €

Gilibert Galleria Libreria Antiquaria

(Torino, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1964
Lugar de impresión
Milano - New York - Stockholm
Autor
Munari Bruno
Editores
All' Insegna del Pesce d' Oro (Vanni Scheiwiller)
Materia
Arte e libri d' artista, Geometria, Prime edizioni
Descripción
*Flexibound
Sobrecubierta
No
Conservación
Bueno
Idiomas
Italiano
Copia autógrafa
No
Impresión bajo demanda
No
Condiciones
Usado
Primera edición

Descripción

In-16° quadrato, pp. 82, (6), brossura editoriale bianca con figura di un cerchio in nero. Illustrazioni in b.n. n.t. e f.t. Minimi difetti alla cuffia e lievi fioriture ai piatti, alcune sottolineature ma più che buon esemplare. Prima edizione, tirata a 3000 copie. A cura di Vanni Scheiwiller e Piero Draghi. “Se il quadrato risulta strettamente legato all’ uomo e alle costruzioni dell’uomo, all’ architettura, alle strutture armoniche, alla scrittura, ecc., il cerchio ha relazioni divine: un cerchio semplice ha rappresentato fin dai tempi antichi e rappresenta ancora oggi l’eternità, non avendo né principio né fine. Un antico testo dice che Dio è un cerchio il cui centro è dappertutto ma la cui circonferenza non è in nessun luogo. Il cerchio è una figura essenzialmente instabile, dinamica: dal cerchio nascono tutti i ruotismi, tutte le inutili ricerche del moto perpetuo. Pur essendo la più semplice delle curve, è considerato dai matematici come un poligono avente un numero infinito di lati. Se poi ad un circolo si toglie un invisibile punto dalla sua circonferenza questo non è più un circolo ma un Patocircolo e presenta complicati problemi. Un punto segnato sulla sua circonferenza toglie l’idea di eternità segnando un principio e quindi una fine alla circonferenza stessa. Se questo cerchio ruota sul piano, il punto segnato sulla circonferenza disegna una cicloide. In natura il cerchio lo troviamo facilmente, basta gettare un sasso nell’ acqua calma. La sfera invece nasce spontaneamente dalle bolle di sapone. Gli alberi crescono secondo un andamento circolare concentrico: una sezione ne mostra gli anelli. Un cerchio fatto a mano ha dimostrato la bravura di Giotto. La prima cosa che disegna un bambino assomiglia al cerchio. La gente si dispone spontaneamente in cerchio quando deve osservare qualcosa da vicino, provocando la nascita dell’arena, del circo, dei recinti di borsa. Uno dei simboli più antichi è un disco fatto di due parti dinamiche uguali e opposte: Yang-Yin, che rappresentano l’equilibrio delle forze opposte in ogni cosa vivente. Famosi pittori hanno dipinto sopra una superficie circolare, ognuno trovando delle soluzioni compositive strettamente legate alla forma circolare, in certi casi, come nella Vergine con bambino di Botticelli, l’effetto ottico finale dell’opera è sferico. Un disco poggiato su di un piano non si può metterlo in disordine, per ciò quasi sempre i piatti sono rotondi: è più semplice disporli sulla tavola; se fossero esagonali o quadrati od ovali, occorrerebbe porre maggior attenzione nel disporli altrimenti creerebbero un senso di disordine, mentre un cerchio è sempre a posto. Maggiormente si può dire della sfera che non si può assolutamente rovesciare, una sfera, in qualunque posizione sia è sempre dritta, se così si può dire.”. Maffei, p. 114.
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