Il Calvario. Poema di Giovanni Ranieri Rastrelli cittadino Fiorentino fra gli Arcadi Ordenio Tespiadèo. All'illustriss. E Reverendiss. Monsig. Francesco maria Ginori Vescovo di Fiesole, Assistente al Soglio Pontificio e Conte di Turicchi ec.

Firenze, Stamperia di Pietro Gaetano Viviani, 1757. In 8vo, front. con marca incisa, pp. 32 (su 63), frontalini e capolettera xilografati. Ranieri Rastrelli, poeta fiorentino è ricordato anche per "Il Frustabene" uscito anonimo. "Il Calvario" è un poema in cinque canti, la cui prima edizione è sicuramente questa fiorentina del 1757. Con essa il poeta poté citare i versi dei grandi poeti del passato dando bella mostra della sua cultura, un tipico modo che distingueva gli arcadici del Settecento (il suo nome nell'Arcadia era appunto Ordenio Tespiadèo, come si evince dal frontespizio). L'operetta, rara in questa prima edizione (risulta censita alla sola Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze in un unico esemplare), conobbe diverse altre ristampe fino all'Ottocento (quella più conosciuta è Napoli, Vincenzo Orsino, 1777, con note dell'Abbate Gio. Battista Basso Bassi, Regio Accademico Ercolanese e Accademico Etrusco, dedicata a Marianna D'austria). Opera scompleta, interrotta al terzo canto per mancanza di pagine andate perdute e quindi mancante della sua seconda parte. Fogli privi di legatura, grandi caratteri ben impressi su buona carta settecentesca.