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Libros antiguos y modernos

Verri Pietro E Alessandro (Et Alii)

Il Caffè o sia brevi e varj discorsi già distribuiti in fogli periodici. Seconda edizione

appresso Pietro Pizzolato, 1766

1750,00 €

Gilibert Galleria Libreria Antiquaria

(Torino, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1766
Lugar de impresión
in Venezia
Autor
Verri Pietro E Alessandro (Et Alii)
Editores
appresso Pietro Pizzolato
Materia
Illuminismo, Periodici settecenteschi, Lombardia e Milano
Sobrecubierta
No
Conservación
Excelente
Idiomas
Italiano
Copia autógrafa
No
Impresión bajo demanda
No
Condiciones
Usado
Primera edición
No

Descripción

Seconda edizione in volume di tutto il pubblicato della più significativa rivista del Settecento italiano. Due voll. in-8° (178x120mm), pp. VIII, 517; VIII, 523, (4); legatura coeva m. pelle marrone con fregi in oro e titolo in oro su tassello ai dorsi. Vignette incise ai frontespizi. Ex-libris. Minimi restauri ai dorsi e minime bruniture ad alcune pp. Ottimo stato. La prima edizione in raccolta era apparsa fra il giugno 1764 e il maggio 1766 a Brescia per le cure della milanese Accademia dei Pugni. Il periodico, fondato e promosso dai fratelli Verri ad imitazione dello 'Spectator' e dei grandi periodici inglesi e pubblicato a Brescia, allora terra di San Marco, vide la collaborazione dei principali esponenti della cosiddetta 'Accademia dei Pugni' (Cesare Beccaria, Sebastiano Franci, Giuseppe Visconti, Giuseppe Colpani, Alfonso Longhi, Luigi Lambertenghi, Pietro Secchi, Paolo Frisi, Giovan Battista Carli) con articoli di forte impronta illuministica sulla letteratura, le arti, l'economia politica, l'agricoltura, la medicina, la gastronomia (nel primo tomo si trovano una 'Storia naturale del Caffè' e una 'Storia naturale del Caccao'), la meteorologia, la climatologia, i giochi (si discute tra l'altro del gioco del faraone), sul costume, sulle maschere della commedia italiana, sulla linguistica, sul diritto, sulla morale, ecc. Da segnalare, fra l'altro, il contributo di Beccaria 'Tentativo analitico su i contrabbandi' (I; pp. 118-119), considerato uno dei testi fondanti della moderna economia matematica, e le serrate polemiche contro il purismo della Crusca (i Verri, ha scritto Alberto Arbasino, erano 'risoluti a insultare programmaticamente la Crusca in nome di Galileo e di Newton, cioè a sviluppare una cultura extraletteraria cosmopolita e un pensiero intellettuale «assolutamente moderno» a dispetto della grammatica arcaica dei Pedanti. Insomma, c'era già tutto in quel progetto del Caffè, che invece di sublimare la Letteratura chiudendola a chiave in una soffitta-Parnaso, le riservava una sua piccola area accanto alla Musica e al Commercio, all'Inghilterra e alla Storia e al Progresso, però tenendo tutte le porte aperte fra i diversi istituti della Cultura, e che doveva funzionare come struttura portante nelle idee della società civile lombarda fino al 1914'). 'Il titolo, come spiega Pietro Verri in un garbato articolo del primo numero, sarebbe derivato da una bottega di caffè aperta a Milano da un greco. Nella maggior parte degli scritti, firmati sempre con sigle, la forma non è né corretta né elegante, ma la bontà delle questioni trattate scusa e compensa tali difetti formali. 'Il Caffp', molto diffuso in Italia e all'estero, provocò aspre polemiche, specie con Giuseppe Baretti. Esso trascurò gli argomenti religiosi ed evitò in genere la politica; notevole è però lo scritto del conte Carli sulla Patria degli Italiani che fu da alcuni scambiato per il programma del giornale, La fine del periodico fu dovuta a gravi dissensi sorti tra Alessandro Verri e Cesare Beccaria. La raccolta dei più notevoli scritti apparsi in esso più volte stampata in volume e si raccomanda come espressione non trascurabile del pensiero italiano del sec. XVIII' (Rinaldo Caddeo in Diz. Bompiani d. Opere, II, 9-10). Cfr. Kress, B.4775. Einaudi, 6161. Schumpeter, p.179. Bousquet, p.43. New Palgrave, I, p.218-219. Theocharis, Early developments in mathematical economics, p. 21: ‘[Beccaria’s] attempt is simply intended to give 'a slight idea about how economic science can be analytically considered'’. Melzi, I, 160 (ed. 1804).
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