Detalles
Lugar de impresión
Milano
Materia
Viaggi in Italia, Scienze naturali, Geografia
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No
Descripción
In-8°, pp. XV, 645, (1) di elenco delle altre opere di Stoppani (manca il catalogo editoriale di opere educative e popolari impresso su carta arancio). Legatura coeva m. pelle marrone con titolo, fregi, filetti e il nome della proprietaria del tempo in oro al dorso. Piatti in tela verde, tagli a spruzzo. Ritratto xilografico dello Stoppani all'antiporta, frontespizio figurato in xilografia. Numerosissime incisioni xilografiche n.t. Una firma. Ex-libris. Gorette al piatto e minimi restauri alle cerniere. Bell'esemplare. Quarta edizione di questa famosissima opera divulgativa dello scienziato e letterato Antonio Stoppani (Lecco, 1824-Milano, 1891), pubblicata per la prima volta nel 1875 e subito onorata da larghissima fortuna, al punto da essere seconda solo a 'Cuore' e a 'Pinocchio' per il numero di ristampe (oltre 150) che di essa si andarono moltiplicando. Con l'opera lo Stoppani intese far conoscere alle giovani generazioni le bellezze naturali dell'Italia da poco unificata, fornendo moltissime notizie geografiche, naturalistiche e geologiche. Insigne per chiarezza espositiva, si finge, con consueto espediente didattico, raccontata da uno zio ai propri nipotini, spaziando dalla città di Milano ai marmi di Carrara, dalle tempeste in mare ai ricordi del Monte Rosa, dai vulcani di fango al Vesuvio nella fase pozzuoliana. La quinta serata dell'appendice è dedicata alle Marmitte dei Giganti del Trentino. La notorietà di Stoppani fu tale che, agli inizi del 1906, la sua effigie e il suo termine 'Bel Paese' (derivato dal dantesco 'Bel Paese ove il sì suona') furono utilizzati come etichetta di un noto formaggio. Stoppani fu indubbiamente un precursore di quella sensibilità nei confronti della bellezza e della varietà dei paesaggi italiani che solo molti decenni dopo si sarebbe insinuata nella coscienza collettiva. Entrato nel 1835 nel Seminario di Castello, lo Stoppani passò poi al Seminario di Monza e, successivamente, a quello di Milano, dove venne consacrato prete nel 1848. Nello stesso anno il giovane sacerdote partecipò attivamente all'insurrezione delle 'Cinque giornate' schierandosi dalla parte dei patrioti, combattendo sulle barricate e fabbricando aerostati che vennero utilizzati per le comunicazioni con la periferia e le altre province lombarde. Come combattente prese parte anche ai successivi eventi bellici e solo dopo la battaglia di Novara fece ritorno in Seminario, come professore di grammatica. I suoi trascorsi patriottici e le sue idee politiche non passarono inosservati ai suoi superiori, e ben presto lo Stoppani fu espulso sia dal Seminario che dal Collegio Calchi-Taeggi di cui era Vicedirettore. La sua fama di insegnante era tuttavia ormai ben consolidata e fu facile per il giovane prelato trovare lavoro come precettore presso la famiglia dei Porro di Como. Durante questo periodo ebbe modo di dedicarsi con passione agli studi di geologia e paleontologia, focalizzando la sua attenzione sulla Brianza e le Alpi Retiche. Dopo la liberazione di Milano Antonio Stoppani riassunse le precedenti cariche e nel 1861 venne nominato Straordinario di Geologia all'Università di Pavia. Nel 1867 passò, sempre come insegnante di geologia, al neonato Politecnico di Milano. Particolarmente appassionato di glaciologia studiò a fondo la storia dei grandi ghiacciai e dei loro movimenti nel corso delle ere. Indagò anche sui massi erratici e fra questi descrisse anche il Sasso di Preguda. Nel 1874 venne nominato Presidente della neonata Sezione di Milano del Club Alpino Italiano e successivamente fu Direttore del Museo Civico di Milano e Presidente della Società Italiana di Scienze Naturali.