I quattro libri de la humanità di Cristo.

>in-8 (mm.160x100) ff.104; 47, (1 bianco). Bella legatura settecentesca in marocchino granata, triplo riquadro di filetti e un lato di palmette in oro ai piatti, titolo oro e ricchi  fregi al dorso, tagli dorati. Le due opere sacre (cfr. Boillet , P.A:, Opere Sacre 2010) furono pubblicate tra il giugno 1534 e il maggio 1535, e poi riedite da Pietro Aretino in due volumi delle sue opere religiose dedicati a papa Giulio III, nella speranza di ottenere il cappello cardinalizio. Le parafrasi bibliche si proponevano come un organico programma di riscrittura di testi biblici e si fondano sull'idea erasmiana della divulgazione del messaggio evangelico nel rispetto della sua "semplicità", già messe in atto da Antonio Brucioli nelle sue traduzioni. Di chiara derivazione erasmiana è anche la centralità della figura di Cristo e del tema della misericordia divina. Queste due edizioni intermedie sono comunque rarissime, impresse con grande eleganza in corsivo e corredate di due ritratti di profilo ai titoli, che non appartengono alla cifra iconografica di gran lunga più ordinaria utilizzata negli anni precedenti. Il primo è più stretto, con il nome in basso su due linee ed è molto inchiostrato; quello sul secondo titolo è più largo con il nome su unica riga e risulta più pallido. L'Humanità è priva delle indicazioni tipografiche ma attribuita a Francesco Marcolini (cfr. Servolini, Supplemento agli annali della tipografia veneziana, n. 9. Sander 506, nota. CNCE 2432). Tre esemplari censiti dalle biblioteche italiane (Forlì, Firenze e Torino). I sette Salmi che seguono sono in una rarissima edizione "pirata", probabilmente Veneziana, che si distingue  per avere 30 linee per pagina invece che 27. (cfr. Casali 40 (nota). Sander 522 (nota). Solo tre esemplari censiti dalle biblioteche italiane (Padova, Roma, Torino). Perfettamente conservate, con eleganza "reglé" in rosso bruno.  Casali 40 (nota). Sander 522 (nota).