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Libros antiguos y modernos

Tullio Pericoli, Salvatore Settis, Claudio Cerritelli, Silvia Ballestra

Forme del paesaggio 1970-2018

Quodlibet, 2019

23,75 € 25,00 €

Quodlibet

(Macerata, Italia)

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Detalles

Año de publicación
2019
ISBN
9788822903174
Autor
Tullio Pericoli
Páginas
256
Editores
Quodlibet
Formato
172×216×26
Materia
Pittura contemporanea, Storia dell’arte, Dipinti e tecniche di pittura ad acquerello o a pastello, Singoli artisti, monografie d’arte, Cataloghi di mostre e collezioni, XX secolo, 1900–1999
Prologuista
Salvatore Settis, Claudio Cerritelli, Silvia Ballestra
Conservación
Nuevo
Idiomas
Italiano
Encuadernación
Tapa blanda
Condiciones
Nuevo

Descripción

Il tema del paesaggio, che Tullio Pericoli aveva affrontato fin dagli esordi della sua carriera, è tornato da alcuni anni al centro dell'opera dell'artista, restituendo nuova vita al rapporto — comunque mai interrotto — con la sua terra natale. Sono però ora le "parti senza un tutto" del territorio marchigiano a dar forma alla sua pittura, sempre tuttavia plurale, soggetta a continue e imprevedibili variazioni. Come scrive Salvatore Settis nel saggio introduttivo: "Costruiti mutando il punto di vista ma non lo spirito sperimentale, questi dipinti, se presi tutti insieme, acquistano, anche senza volerlo, un marcato carattere inventariale. Sono il repertorio, il registro, il lessico di un linguaggio: la lingua madre di Tullio Pericoli, delle sue Marche. E, per sineddoche, della nostra Italia". Il presente volume accompagna la mostra ospitata ad Ascoli Piceno presso Palazzo dei Capitani dal 22 marzo 2019 al 3 maggio 2020 e propone un percorso antologico con una selezione di 168 opere realizzate dal 1970 al 2018, un viaggio a ritroso nei quasi cinquant'anni di ricerca che l'artista ha dedicato al paesaggio. Il periodo iniziale si identifica nel ciclo delle "geologie" (1970-1923), costituito da immagini stratificate, sezioni materiche, strutture sismiche. La fase successiva (1976-1983) pone in evidenza un diverso trattamento del tema paesaggistico con vedute luminose e lievi — acquerelli, chine e matite su carta —, spazi aerei che l'artista concepisce come orizzonti immaginari, memorie di alfabeti, tracce di antiche scritture. L'esplorazione di nuove morfologie paesaggistiche si avverte in un consistente gruppo di opere (1998-2009) che, dopo aver rappresentato lo scenario dei colli marchigiani, va progressivamente esplorando i dettagli della natura, i segni e i solchi delle terre. Il paesaggio, dipinto per frammenti, è una mappa costruita con equilibri diversificati, rapporti instabili che l'artista coglie nella trama di stratificazioni materiche. L'esposizione documenta infine in modo ampio e articolato la stagione più recente (2010-2018) in cui Tullio Pericoli ha individuato nuove profondità del paesaggio, con continui rinnovamenti dell'esperienza pittorica. Prefazione di Salvatore Settis. Con scritti di Claudio Cerritelli e Silvia Ballestra.