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Libros antiguos y modernos

(Bentivoglio Guido).

Festa fatta in Roma, alli 25. di Febraio 1634. E data in luce da Vitale Mascardi.

Roma, con licenza de' superiori, (1634)., 1634

12000,00 €

Mediolanum Libreria Antiquaria

(Milano, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1634
Autor
(Bentivoglio Guido).
Editores
Roma, con licenza de' superiori, (1634).
Idiomas
Italiano

Descripción

In-4°; titolo inciso, 3 cc., 135 pp., 12 grandi tavole incise in rame (una con una estensione mobile). Legatura coeva in tutta pergamena morbida, titolo manoscritto al dorso, tagli rossi (assenti le carte di guardia anteriori). Qualche trascurabile segno di tarlo, tracce d’uso al margine esterno del frontespizio, poche carte un poco brunite e con qualche punto di fioritura. Bell'esemplare genuino proveniente dalla biblioteca del Conte Francesco Cardelli (Roma, sec. XVIII), doppio ex libris stampigliato sulla seconda carta preliminare, dalla biblioteca di Arthur Wilcoxon (ex libris ottocentesco al contropiatto anteriore). Edizione originale di uno dei libri di feste più rappresentativi del barocco romano, dedicato da Vitale Mascardi al cardinale Antonio Barberini, ideatore della cerimonia con l'aiuto di Guido Bentivoglio (1579-1644). La relazione illustra gli avvenimenti organizzati in occasione del carnevale, in onore del giovane principe Alessandro Carlo Wasa, figlio del re di Polonia Sigismondo III, giunto a Roma il 3 gennaio 1634. Momento centrale della festa fu la grande “giostra del saracino” che si tenne in piazza Navona dove venne eretto un “theatro” effimero con tribune per gli spettatori. La grande tavola finale ripiegata raffigura una veduta a volo d’uccello della piazza allestita per la festa e animata dai partecipanti, con sullo sfondo i palazzi e le chiese della città. Sulla lastra sono riportati i nomi dell’incisore François Collignon (1609-1687), allievo di Jacques Callot, e di Andrea Sacchi (1599-1661), pittore prediletto di Andrea Barberini, autore del disegno. I due artisti realizzarono anche le altre undici tavole che comprendono il balletto di ninfe e pastori all’interno di una sala di palazzo Barberini, le sette “squadriglie”, ognuna con cavalli, trombe, stallieri e cavalieri seguiti da paggi, e le macchine sceniche: il carro della fama, la nave e il battello, inventati da Francesco Guitti ferrarese (1605-1645), uno dei più geniali scenografi barocchi attivo soprattutto a Ferrara. Numerose poesie recitate o cantate durante la festa furono scritte da Fulvio Testi (1605-1645). Fagiolo dell'Arco I, p. 285, 587. Rossetti 2676. Kissner 263. Berlin katalog 3044. Cicognara 1440. Vinet 771. Lipperheide 2818. Ruggieri 805.