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Fondazione CISAM
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Bross., cm 21x12, pp XV-216, illustrato. ISBN 978-88-7988-938-4. In tutte le città italiane il Medioevo ha lasciato un segno importante. Lo ha lasciato nel paesaggio urbano e nei documenti d’archivio, ma non è sempre facile leggerlo. In alcune città lo spazio medievale è una piccola aiuola in una foresta cresciuta fra Settecento e Novecento. In altre è una serie di edifici, porte, chiese, distanti tra loro e senza un tessuto connettivo che sia immediatamente riconoscibile. Altre ancora hanno raggiunto prima della fine del Medioevo la forma che vediamo oggi e hanno visto nel Medioevo le espressioni più alte della loro cultura architettonica e artistica. Quanto alle carte degli archivi, la stragrande maggioranza giace ancora inedita, dovunque, e chi si avvicina alla loro consultazione non ha sempre una guida sicura per camminare tra di esse. La collana “Il Medioevo nelle città italiane” vuole offrire agli studenti, ai giovani ricercatori, e i genere a tutti coloro che vogliano capire la dimensione medievale di una città italiana, uno strumento di primo approccio, ma sistematico e non superficiale. Dunque un profilo storico generale, una rassegna strutturale delle fonti scritte, una visione del paesaggio urbano e delle opere d’arte. Per ogni sezione, una bibliografia ampia e ragionata di studi, edizioni di fonti, strumenti di ricerca. La collana della Fondazione C. I. S. A. M. “Il medioevo nelle città italiane”, diretta da Paolo Cammarosano su Siena, dedica il secondo volume della serie a Fermo, uno dei centri più rilevanti nel medioevo dell’area medio-adriatica. La città, situata sulla sommità di un colle, conserva intatta la struttura urbanistica medievale, giunta pressoché inalterata fino ad oggi e ricostruita con cura nel volume. La prima parte è dedicata ad un profilo generale della città: vengono prese in esame la struttura urbanistica, l’egemonia territoriale cittadina su uno spazio geografico compreso fra il mare Adriatico e i monti Sibillini, l’evoluzione demografica. Segue un profilo sintetico della storia politica, tracciato con ampia prospettiva diacronica, dall’alto medioevo, allorché Fermo si trovava negli spazi del Ducato di Spoleto, fino alle soglie del Cinquecento, quando la città picena era ormai stabilmente inquadrata all’interno dello Stato della Chiesa. La seconda parte ha come fulcro l’analisi della documentazione scritta, articolata sulla base dei centri originari di produzione e sui depositi attuali di conservazione, corredata di una bibliografia ragionata ed esaustiva delle edizioni e degli strumenti di ricerca. La terza parte, dedicata al paesaggio urbano e le opere d’arte, riconduce le strutture architettoniche e le opere d’arte al loro contesto storico e cerca di cogliere la maggiore o minore distanza che le separa, oggi, dalla fisionomia originaria e dai luoghi dove furono inizialmente prodotte e collocate. INDICE: Introduzione - Parte prima: profilo generale - Parte seconda: le fonti scritte - Parte terza: il paesaggio urbano e le opere d’arte - Elenco delle opere citate e delle abbreviazioni - Indice dei nomi propri di persona e di luogo.