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Libros antiguos y modernos

Euclide, Tartaglia, Nicolò

Euclide Megarense acutissimo philosopho solo introduttore delle scientie mathematice. Diligentemente rassettato, et alla integrità ridotto, per il degno professore di tal scientie Nicolò Tartalea Brisciano. Secondo le due tradottioni.

Appresso gli heredi di Troian Nauo, alla libraria, 1586

1450,00 €

Bosio Giovanni Studio Bibliografico

(Magliano Alpi, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1586
Lugar de impresión
In Venetia
Autor
Euclide, Tartaglia, Nicolò
Editores
Appresso gli heredi di Troian Nauo, alla libraria
Materia
scienza matematica fisica, science physics
Sobrecubierta
No
Copia autógrafa
No
Impresión bajo demanda
No
Condiciones
Usado
Primera edición
No

Descripción

In 4° (cm 14,5 x 20,), cartonatura settecentesca con segni d'uso, cc 315 [i.e. 311], [1] , illustrazioni silografiche nel testo ad ogni pagina, dati tipografici ripetuti all'ultima carta. Impresa al frontespizio: Leone rampante in scudo sormontato da elmo (sul quale si trova altro leone) sostenuto da due guerrieri. Nel nostro esemplare sopra i due guerrieri non compaiono i nomi: Scipion e Fabio, come descritto in Edit 16. Esemplare in buone condizioni, bruniture non gravi, strappetto all'ultima carta senza perdita di carta, timbro al frontespizio, macchiette marginali al frontespizio; alla sguardia annotazioni di antica mano tratte dal Tiraboschi ('Storia della letteratura italiana'), sulla presente opera, il quale definisce il Tartaglia 'questi è uno fra quelli che si possono chiamare dotti a dispetto della fortuna'. Altra mano antica chiosò: 'Pascal in età ancor tenera ebbe quest'opera tra le mani e la studiò con impegno, come si rileva dalla sua vita'. Tartaglia, matematico di origine bresciana, (m. 1557) si trasferisce nel 1534 a Venezia, che diviene da allora in poi sua patria di adozione. A Venezia egli divenne professore di scienze matematiche e, nel 1537, pubblicò la sua prima opera: la Nova scientia, dedicata alla balistica (cioè allo studio della traiettoria dei proiettili). Nel 1543 egli fu in grado di dare alle stampe sia una traduzione italiana - che risultò essere la prima in una lingua volgare europea - della maggiore opera di Euclide, sia l'edizione latina di alcuni scritti di Archimede. Adams, 993; Riccardi I; 498.