Estella: La vita straordinaria e dimenticata di Teresa Noce

8vo, br. ed. 240pp. Teresa ha sempre saputo di non essere bella. Non serviva che glielo ricordasse la madre del suo futuro marito, Luigi Longo, marchiandola con un impietoso ´Brutta, povera e comunistaª. CosÏ come era innegabile che fosse povera: le sue origini proletarie e líesperienza precoce in fabbrica la portano fin da giovanissima a rivendicare i diritti dei lavoratori contro i padroni, anticipando líiscrizione al pci, di cui fu tra i fondatori. Nel 1945, nellíItalia appena liberata, Teresa Ë una donna che ha gi‡ alle spalle molte vite: ha combattuto in Spagna, ha vissuto da clandestina in Francia e ha preso parte alla Resistenza. Ha conosciuto líinferno dei campi di concentramento, il cui spettro la perseguita anche ora che puÚ riabbracciare suo marito, compagno anche di fede politica, e i figli. Adesso che cíË un Paese da ricostruire non puÚ che essere in prima linea, come parlamentare e come sindacalista. Per Estella ñ questo lo pseudonimo partigiano con cui la chiama Togliatti ñ la politica Ë una vocazione, e la sua passione e determinazione la guidano nelle battaglie che intraprende, soprattutto a tutela delle donne: parit‡ salariale, servizi a favore della maternit‡, riconoscimento della pari dignit‡ nelle carriere. » lei líideatrice dei ´Treni della felicit‡ª, che a partire dalla fine del 1945 sottrarranno moltissimi bambini alla miseria. Ma Ë proprio líessere donna il suo punto debole. Líaver contribuito a scrivere la Costituzione della neonata Repubblica non la salver‡ dagli attacchi di un mondo ancora inconfutabilmente maschile, che le infligger‡ un doppio tradimento, personale e politico, da cui Teresa faticher‡ a riprendersi. Ma non smetter‡ mai di lottare. Il romanzo sulla vita di una donna straordinaria, una femminista ante litteram che ha attraversato controcorrente il Novecento.