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Libros antiguos y modernos

Cossali Pietro

Elogio di Luigi Lagrange. Recitato nell'Aula Magna della Regia Università di Padova.

Tipografia Bettoni,, 1813

80,00 €

Zanfrognini Antonio Studio Bibliografico

(Modena, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1813
Lugar de impresión
Padova,
Autor
Cossali Pietro
Editores
Tipografia Bettoni,
Materia
MEMORIE BIOGRAFIE PRIME EDIZIONI VERONA PADOVA
Idiomas
Italiano

Descripción

In 8°; (8), 142, (4) pp. Legatura in cartoncino di recupero della seconda metà del novecento. Presenti anche le ultime due carte, a volte assenti, con errata e colophon con note editoriali. Timbri del censore estense al margine basso del frontespizio. Tagli spruzzati in azzurro. Dedicatoria a Luigi Napoleone Vice-Re d'Italia. Prima edizione in buone-ottime condizioni di conservazione di questa biografia del grande matematico Joseph-Louis Lagrange, nato Giuseppe Luigi Lagrangia (Torino, 25 gennaio 1736 – Parigi, 10 aprile 1813),che fu oltre che matematico, anche un valente astronomo. Lagrange per ventuno anni lavorò a Berlino e per ventisei a Parigi. Il testo è scritto da un altro celebre matematico, il veronese Pietro Cossali (Verona, 29 giugno 1748 – Padova, 20 dicembre 1815). Di nobili origini, suo padre era il conte Benassù e sua madre la contessa Laura Malmignati, Pietro iniziò gli studi presso il collegio gesuitico di Verona dove fin dai primi anni dimostrò una grande predisposizione per le dottrine matematiche. Fattosi teatino, probabilmente per la maggior apertura di quest’ordine verso le moderne tesi scientifiche, perfeziona i suoi studi a Milano concentrandosi particolarmente nell’eloquenza, nella teologia, nella matematica e nella fisica. E’ qui che conosce in modo approfondito gli studi di Newton, Locke e Wolff. Nel 1770 il suo nome inizia a circolare negli ambienti accademici italiani tanto che gli viene offerta una lettura di diritto canonico all’Università di Padova, lettura che però lo stesso rifiuta, sembra, per concentrarsi completamente sugli studi scientifici. Nel 1778 torna a Verona dove fonda un’Accademia e si pone in luce come matematico e fisico. E’ in questo periodo che pubblica i primi scritti scientifici fra i quali un interessante studio dal titolo su “Su l'equilibrio esterno ed interno nelle macchine aerostatiche” nel quale l’autore dibatte sulle recenti esperienze di volo di Montgolfier che dimostra la grande attenzione di Cossali per le nuove scoperte scientifiche. Cossali fu anche uno dei primi in Italia a far alzare un pallone aerostatico in una manifestazione pubblica tenuta all’Arena di Verona. Proprio gli scritti di Cossali dedicati al volo, spinsero nel 1787, il Duca Ferdinando di Borbone ad offrire al matematico veronese la cattedra di fisica teorica prima e poi dal 1791 quelle di astronomia, idraulica e meteorologia dell’Università di Parma poi. L’autore si impegnò fin da subito a fornire una strumentazione scientifica adeguata all’ateneo parmense che nella seconda metà del XVIII° secolo aveva visto un grande progresso didattico e di fama. È in questo periodo che le sue "ricerche si concretarono in sette volumi di effemeridi astronomiche annue (Effemeride astronomica per l'anno., Parma 1791 e seguenti) pubblicati fino al 1804 con saggi introduttivi su temi d'astronomia generale. Altri scritti di questa fase furono le Apparenze del solare eclissi del 3 apr. 1791, Parma 1791, il Discorso. astronomico su l'eclissi del 1800 (Parma s. d.) ed il Prenuncio. sull'eclissi dell'11febbr. 1804, Venezia 1804. Il C. ottenne anche dal governo un aiuto finanziario per osservazioni su pianeti che effettuò a Milano, nell'osservatorio di Brera, e per l'istallazione d'un osservatorio meteorologico nella casa parmense dei teatini, nel quale effettuò registrazioni sistematiche pluriennali che non riuscirà mai, malgrado l'intento, a pubblicare. […] il C. s'impose tra le personalità culturali più in vista, e fu vicino alla stessa famiglia ducale e in particolare al principe ereditario Ludovico, che in una lettera allo Spallanzani l'indicò come ispiratore di suoi esperimenti volti a smentire le tesi del naturalista sull'orientamento dei pipistrelli (un sonetto del C. al principe è a Guastalla, Bibl. Maldottiana, Fondo provenienze varie, ms. 39); inoltre il C. fu consulente governativo per questioni idrauliche., e arbitro in vertenze analoghe tra famiglie parmensi. "(da http://www.treccani.it). Con il cambiamento della situazione politica parmense, nel 1805, torna a Verona dove “si vide offrire la cattedra di introduzione al calcolo sublime nel locale liceo e la sovrintendenza a canali, ponti e strade, mentre il governo austriaco ricorse a lui per consulenze idrauliche; proseguì anche la ricerca e le pubblicazioni scientifiche” (da http://www.treccani.it). Prima rara ed unica edizione.
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