EDILIZIA. ELEMENTI COSTRUTTIVI E NORME TECNICHE

In questa occasione Di Stefano intuisce un altro elemento significativo: l'utilità della conoscenza dei termini dialettali delle lavorazioni edilizie, necessaria per dialogare con le maestranze che operano nel campo del restauro applicando tecniche e modalità di posa in opera di antica tradizione.

Il presente saggio non ha alcuna pretesa di sistematicità, e tanto meno quella di percorrere tutto il campo dell'esperienza alla quale si riferisce, così come usava farsi nella vecchia manualistica. É ovvio, del resto, che il rapido rinnovarsi delle tecniche e dei materiali costruttivi esige che l'informazione da assumere e poi da trasmettere attraverso la scuola sia contrassegnata dalla costante consapevolezza del suddetto rinnovamento; senza tuttavia dimenticare, come accennerò più innanzi, quella continuità culturale che anche in questo campo ci lega al passato.

D'altronde è a tutti noto che il concetto di industrializzazione degli elementi costruttivi non è moderno; dal mattone agli apparecchi igienico-sanitari ai profilati in ferro, molti elementi sono da tempo presenti nell'edilizia. Moderna è, piuttosto, la tendenza a sviluppare e meglio soddisfare le realizzazioni meccaniche del concetto stesso. Anche i criteri relativi ai moduli non sono una novità, il modulo del materiale, il modulo del movimento, il modulo del rendimento ecc. sono stati sempre presenti nelle distinzioni che hanno presieduto alla progettazione e alla esecuzione dei lavori. È anche vero, però, che se nel presente saggio sono considerati solo alcuni aspetti peculiari, un'assai più vasta materia è indicata nell'acclusa bibliografia; bibliografia specialmente utile per i periodici, italiani e stranieri, la cui esauriente informazione è, come è noto, scarsamente possibile in Italia, almeno per ora. Una considerazione a parte potrebbe essere opportuna circa una più esatta distinzione metodologica tra la disciplina di studio, che porta il nome di Elementi costruttivi, e quella di Architettura tecnica ché, se può facilmente essere individuata la distinzione fra i due corrispondenti insegnamenti, occorrerà approfondire le peculiarità dell'uno e dell'altro affinché ciascuno di essi affermi una sua legittima autonomia, pur negli indispensabili legami che definiscono una cultura scientifica e professionale. Ovviamente, tali considerazioni sconfinano nella non ancora risolta distinzione funzionale tra architetto e ingegnere; e non è certo in questa brevissima nota che l'ormai antico problema può essere affrontato. Ad ogni modo è evidente che se una componente umanistica dovrà presenziare all'attività del professionista operatore dell'edilizia essa sia più esigente per l'architetto che per l'ingegnere. In ogni caso la trattazione scientifico-tecnica degli argomenti in questione, se da una parte non può esaurire gli argomenti stessi, ha grande importanza come impegno culturale, e, in quanto tale, ha l'oggetto e il dovere di differenziarsi dalla pura e semplice trattazione degli archivi edili o di altri repertori il cui obiettivo è essenzialmente quello commerciale e pubblicitario. Lo studio degli elementi costruttivi non va inteso in senso settoriale come ricerca delle caratteristiche tecniche delle singole parti della produzione edilizia, ma piuttosto va affrontata su un piano più generale, in una visione di insieme del complesso problema (tecnico, economico, igienico sociale e così via) della costruzione attuale. Oggi come ieri, la ricerca di più efficienti elementi costruttivi e la progettazione delle opere sono determinate in maniera rilevante dalle tecniche esecutive, anche in funzione della produttività e dell'esigenza di soddisfare sempre più precise richieste di ordine estetico, igienico e, in generale, pratico.

Dalle suddette considerazioni appare evidente il legame tra l'attuale produzione che tende sempre più a disimpegnarsi dalle tecniche artigianali e quella del passato. In altre parole, specialmente per l'architettura, si manifesta la necessità di quella consapevolezza storica che si pone come premessa di ogni continuità di cultura. Ciò appare indiscutibile se per poco si consideri l'attività di quest'ultimo nella complessità dei programmi e dei compiti che gli sono posti dal mondo moderno; programmi che, com'è noto, non possono considerarsi interamente soddisfatti da una partecipazione alle più moderne acquisizioni dell'edilizia, ma che esigono l'intervento operativo in strutture appartenenti al passato, sia esso prossimo o remoto, Ancora, quale testimonianza della continuità della cultura continuità che si è spesso tentati di respingere in nome di una totale novità del moderno operare, è da ammonire che i più moderni e spregiudicati dispositivi non possono non concorrere anch'essi a quella umana richiesta che li porta, appunto, a riconoscersi come l'anello nuovo e ultimo nella catena di una antica tradizione.

Abbiamo così, molto sommariamente, riconosciuto, da ogni parte l'esigenza e, direi anche, la moralità, di rifuggire da ogni preconcetto per essere totalmente disponibili ad accogliere i prodotti dell'inventività umana, e dall'altra il bisogno di non dimenticare che il destino di questi prodotti è quello di servire a una migliore condizione umana; condizione che oggi il troppo frequente equivoco tra i mezzi e i fini tende a trascurare pericolosamente, e qui ha interesse aggiungere che proprio per non equivocare tra i mezzi ed i fini si è oggi affermata la giusta tendenza di distinguere la ricerca teorica delle strutture e dei suoi elementi da quello che è il settore di studio che si propone la pura e semplice finalità pratica del l'attività edilizia. Per tal via una piena consapevolezza culturale in questo campo indispensabile al raggiungimento del livello universitario che così spesso scade al livello del mestiere sarà garantita dalla accennata, duplice e sincrona partecipazione: quella della esperienza storica e quella della ricerca scientifica.

Ancora, mi si consenta qualche cenno alla pratica utilità che, nel quadro dei concetti sopra espressi, bo tenuto presente come obiettivo nella stesura delle pagine che seguono.

I capitoli sulla prefabbricazione e sull'isolamento acustico nei fabbricati hanno lo scopo di inquadrare i due problemi nella loro realtà presente e, contemporaneamente, di informare circa le più attuali norme che devono essere rispettate nelle applicazioni pratiche, secondo le precise disposizioni impartite in merito dagli organismi tecnici governativi, preposti alla disciplina dell'attività edilizia. Con il riportare e commentare i principali articoli di interesse tecnico esecutivo delle leggi vigenti in materia.

Descrizione bibliografica
Titolo: Edilizia: elementi costruttivi e norme tecniche
Autore: Roberto Di Stefano
Editore: Napoli: L'Arte tipografica, 1967
Lunghezza: 291 pagine; 24 cm; illustrato in b/n
Soggetti: Edilizia napoletana 1959-1969, Anni Sessanta, Anni Settanta, Anni Cinquanta, Architettura tecnica, Ingegneria civile Scienze delle costruzioni Infortunistica Cantieri Capitolati Acustica Costruzione Edifici Impiantistica Abitazioni Manuali tecnici Collezionismo Libri Vintage fuori catalogo Prefabbricazione Isolamento termico acustico, Fabbricati Didattica Materiali didattici Libri rari illustrati fuori Norme Bibliografia Riferimento Tecniche Materiali costruttivi Restauro architettonico Calcestruzzo Controlli Strutture Verifiche Lavori edili Cemento armato Muratura Capitolo Malta Resistenza Indagini Fessure Armature Stabilità Urbanistica Dialetto napoletano Termini dialettali Maestranze Prefabbricazione pesante leggera Acciaio Sicurezza Impalcature Anditi Ponteggi Dizionario Termini dialettali Folklore Localistica Storia Teoria Capitolato Legislazione Prescrizioni Ottocento Novecento Trasporto Scavi Fondazioni Demolizioni Nottolino Legno Metallo Luigi Ragucci Attrezzi Sistema Borini Pannelli Portanti Skarne Montaggio Manutenzione Revisione Ponti Giunti Impalcature Scale Cintura Operai Foerster Donghi Astorri Giovannoni Guerra Albenga Penta Rizzoli Levi Arosio Andò Fabbrichesi Valentinetti Maruffi Minnucci Guarnieri Carlo Cocchia Nervi Giordano Griffini Tosi Chiaromonte Italsider Andito Ammezzato Balaustro Scarpa Ianara Raffaele d'Ambra Ornia Pratica Vocaboli Uso Linguaggio Basoli Piperno Pozzolana Dipintura Pietrarsa Riggiole Mascatura Impiallacciati Mastro d'ascia Persiana Rappezzamenti Francesco Jaoul Architrave Alabastro Lignamme Calcina Calettatura Impiallacciature Doccione Piedritti Fravecatore Mattoni Cimasa Scarpello Mastietti Fatica Accunciamiento Edifice Ccase Pputeche Strumiente A cucchiara Ll'anneto 'O sciamarro 'A caurara 'A scala 'O cato Materiale ausate 'E mattune 'E riggiule 'A càucia ntuonaco 'E pprete Fravecature Storia popolare Raffaele Viviani Architektur Mestieri Der Maurer A mezza botte Aggetto Archipenzolo Augnare Fabbri Dado Ralla Mortaretto Scorniciata Marmo Tagliatura Zoccolo Bardiglio Zoccolatura Neapolitan construction 1960s, 1970s, 1950s, Technical architecture, Civil engineering Construction sciences Accidents Construction sites Specifications Acoustics Construction Buildings Plant engineering Homes Technical manuals Collectibles Books out of print Prefabrication Acoustic thermal insulation, Buildings Teaching Rare illustrated books Standards Bibliography Reference Techniques Materials construction Architectural restoration Concrete Controls Structures Verifications Construction works Reinforced concrete Masonry Chapter Mortar Resistance Investigations Cracks Reinforcement Stability Urban planning Neapolitan dialect Dialect terms Workers Heavy-light prefabrication Steel Safety Scaffolding Corridors Dictionary Locations History Theory Specifications Legislation Prescriptions Nineteenth Twentieth century Transport Excavations Foundations Demolitions Latch Wood Metal Tools System Load-bearing panels Assembly Maintenance Overhaul Bridges Joints Stairs Belt Workers Balustrade Practice Vocabulary Use Language Painting Riggiole Veneers Shipwright Shutter Patching Alabaster Veneers Gargoyle Piers Bricks Popular history Professions