Dissertazione sulla vera, e nativa qualità del rispettabile luogo pio S. Angelo a Nido di Trojano Spinelli Duca di Laurino a Monsignore *****. Commissario il Regio Consigliere Sig. D. Domenicantonio Avena

In-8° (20 x 14,6 cm), pp. 217 (1), legatura moderna con piatti e dorso rivestiti in carta e titoli su tassello al dorso. Tagli decorati. Alcuni aloni d'umido ai margini, qualche fioritura. Piccolissima macchia, probabilmente d'inchiostro, del diametro di sette millimetri, nell'angolo inferiore interno delle pagine dalla 3 alla 10, molto lontana dal testo. Normale patina del tempo alle pagine. Per il resto, ben conservato. Si tratta di una dissertazione circa il diritto di padronato, consistente in onori, responsabilità e profitti, sull'ospedale e sulla chiesa di Sant'Angelo a Nido di Napoli: l'autore espone, critica e confuta le pretese di Don Gerardo Brancaccio, Principe di Roffano, su detto luogo pio. Indice: Parte I. Il pio luogo di S. Angelo a Nido non è sottoposto a padronato. Distinzione I. Della libertà delle Chiese fondate da' privati per ciò che concerne la ragion del Padronato; Distinzione II. Delle parti, o sieno privilegi componenti il Padronato; Distinzione III. I privilegj conceduti al Cardinale Rinaldo Brancaccio, e a chi ha cagione da lui, non furono quelli, che costituiscono il padronato; Distinzione IV. Non potea stabilirsi nella fondazione dello Spedale di S. Angelo a Nido Padronato. Parte II. Se ragione di padronato sopra il pio luogo di S. Angiolo a Nido vantar si potesse, essa alla Piazza di Nido si apparterrebbe. Distinzione I. Dello trasmettere il Padronato; Distinzione II. Il Cardinale Rinaldo Brancaccio, se ebbe il Padronato del predetto Luogo, lo trasmise alla Piazza di Nido; Distinzione III. Se il Padronato vi fosse, la Piazza di Nido ne sarebbe in possesso. Parte III. Se alla Piazza di Nido non spettasse il supposto predetto padronato, ne' anche spetterebbe al Principe di Roffano. Distinzione I. Non spetta al Principe di Roffano il predetto supposto Padronato per concessione del Cardinale Rinaldo Brancaccio, o de' suoi eredi; Distinzione II. Non spetta al Principe di Roffano il predetto supposto Padronato com'erede del Cardinal Rinaldo Brancaccio.