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Libros antiguos y modernos

Galantara Gabriele

Disegno satirico anticlericale

Manoscritto, 1900

350,00 €

Zanfrognini Antonio Studio Bibliografico

(Modena, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1900
Lugar de impresión
S. luogo,
Autor
Galantara Gabriele
Editores
Manoscritto
Materia
SOCIALISMO SINISTRA ANTICLERICALISMO
Idiomas
Italiano

Descripción

34,5x27 cm; disegno poi dipinto con colori ad olio in bianco e nero. Opera satirica graffiante del celebre illustratore, giornalista e caricaturista socialista, Gabriele Galantara (Montelupone in provincia di Macerata, 18 ottobre 1865 – Roma, 10 gennaio 1937) considerato fra i più grandi caricaturisti italiani. Nato in una famiglia di nobili origini ma ormai decaduta, i suoi avi avevano preso parte attiva ai moti risorgimentali. Pur seguendo gli studi con alterne fortune, dimostrò fin da giovanissimo una propensione per il disegno e le arti figurative, propensione che coltivò anche durante gli studi presso l’univeristà di Bologna nella facoltà di Matematica. E’ proprio qui a Bologna che conosce Guido Poderecca che divine suo grande amico e con il quale fonda il celebre giornale satirico, “L’Asino”. Il suo esordio artistico è da far risalire al 1886, quando fece il suo esordio sulla carta stampata come disegnatore pubblicando alcune sue vignette, con lo pseudonimo di Blitz, sul settimanale umoristico «Ehi ch'al scusa», fondato da Alfredo Testoni nel 1879, un giornale di frivolezze e pettegolezzi non privo di pretese artistiche. Nel 1888, in occasione dell'ottavo centenario dell'Università di Bologna, insieme con l'amico Podrecca diede vita al settimanale satirico «Bononia ridet», mentre collaborava anche contemporaneamente al celebre periodico umoristico bolognese “La Rana”. La fama del giornale era tale che quando nel 1891 scoppiarono moti operai, appoggiati dagli studenti, Poderecca e Galantara vennero incarcerati per lacuni giorni con l’accusa di esser stati gli istigatori dei moti (non sarà l’ultima volta che Galantara verrà arrestato per ragioni politiche). Ma è sicuramente con la nascita del giornale satirico “L’Asino” che Poderecca e Galantara raggiunsero il massimo del successo. Dal 1896 collabora attivamente e regolarmente con “L’Avanti”. Dal 1905 collaborò anche con «L'Assiette au Beurre», noto periodico francese di satira sociale. Dopo una serie di contrasti con l’amico Poderecca legati alla guerra Italo-Turca, osteggiata da Galantara e vista positivamente da Poderecca, i due tornarono in sintonia alla vigilia dell’entrata in guerra dell’Italia nel primo conflitto mondiale, appoginado attivamente l’interventismo anche se Galantara nel 1912 a causa delle sue posizioni, era stato espulso dal PSI. "Diede il suo apporto alla causa interventista e alla propaganda di guerra con le caricature, divenute famose, di "Guglielmone" e di "Cecco Beppe" e predicando l'ostilità verso la "barbarie teutonica". Le sue vignette vennero ripubblicate su altri giornali dei paesi dell'Intesa e furono esposte nel luglio 1916 alle "Leicester Galleries" di Londra; altre vignette apparvero sul periodico parigino «L'Europe antiprussienne» e sul giornale di trincea «Signor sì»". Dopo la guerra, le sempre maggiori simpatie di Poderecca per il movimento fascista, isolano sempre di più Galantara che riprende la pubblicazione in solitaria dell’Asino (dopo alcuni anni di chiusura), nel 1921 su posizione apertamente antifasciste che inevitabilmente ne sancirono la chiusura nel 1925, dopo una lunga serie di persecuzioni e minacce. Nel 1926 Galantara viene di nuovo arrestato e condannato al confino, pena poi commutata in libertà vigilata con la proibizione di svolgere attività giornalistica. La bella vignetta satirica illustra un grassissimo prete che dal’assoluzione dei peccati ad un vecchio magrissimo a sua volta sormontato da un magrissimo Cristo crocifisso. I disegni satirici di Galantara non sono comuni.
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