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Libros antiguos y modernos

Justinianus I.

Digestorum seu Pandectarum libri quinquaginta ex Florentinis Pandectis repraesentati.

Firenze, Lorenzo Torrentino, 1553., 1553

7000,00 €

Mediolanum Libreria Antiquaria

(Milano, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1553
Autor
Justinianus I.
Editores
Firenze, Lorenzo Torrentino, 1553.

Descripción

Due volumi in-folio grande; 28 cc., pp. 1-137, 1 c.b., 139-299, 1 c.b., pp. 301-691 – pp. 693-1018, 1 c.b., 1019-1364, 1 c.b., 1365-1666, 1 c.b., 8 cc. Legatura coeva in mezza pelle con dorso a 4 cordoni con piccoli fregi e filetti in oro, piatti in pergamena, tassello al dorso con titolo in oro (qualche restauro, tasselli rifatti in epoca successiva, qualche traccia d’uso). Al primo volume: lieve macchiolina al margine inferiore bianco di p. 9 e ad alcune carte successive; bruciatura al margine interno di p. 163; qualche forellino di tarlo e qualche lieve gora ai due volumi. Esemplare proveniente dalla biblioteca del castello del Catajo (ex-libris dei marchesi Obizzi alla controguardia anteriore del primo volume). Editio princeps. La “Littera Florentina”, o “Pandette Pisane”, conservata presso la biblioteca medicea a Palazzo Vecchio, è il più antico manoscritto conosciuto (VI secolo), con una datazione molto vicina a quella della stesura originale, del Digesto, la compilazione delle opere dei principali giuristi romani, voluta dall'imperatore bizantino Giustiniano I.
Nel 1553 vide la luce questa fondamentale prima edizione approntata dal quel manoscritto archetipo, impressa dal Torrentino e considerata un capolavoro tipografico per la cura data alla stampa e per lo stimatissimo lavoro filologico con cui venne preparato il testo. Il manoscritto era oggetto di studio di numerosi importanti umanisti, in primis Lelio Torelli e Antonio Augustin, e la sua pubblicazione a stampa rappresentava un progetto a cui i due lavoravano fin dal 1542; per l’edizione furono considerati i migliori stampatori del tempo, tra cui Estienne, Froben, Gryphius e Giolito, ma Cosimo de’ Medici preferì che l’opera non lasciasse Firenze e si affidò a Lorenzo Torrentino. “A Lelio se gli deve tutto il merito d’aver riviste, collazionate, e corrette le antiche edizioni coll’unico codice che ora qua! Reliquia preziosissima conservasi nella nostra Biblioteca Laurenziana.” (Moreni).
Il Torrentino, stampatore ducale a partire dal 1547, impresse le 1666 pagine impiegando un carattere francese in stile aldino di Robert Granjon e Michel Dubois e belle iniziali incise, tra cui spicca quella che rappresenta la Giustizia (p. 1). Moreni, Annali della tipografia fiorentina di Lorenzo Torrentino, pp. 227-230. Adams J-578. Brunet III, p. 615. W. Kemp, "Where and How to Print the Florentine Pandects: Paris, Basle, Lyons, Venice or Florence?", Livre - Revue historique, (2019).