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Libros antiguos y modernos

Ruffino Massa

Dell'abuso de' litiggi. Opera dell'avvocato Ruffino Massa di Mentone

Stamperia del Casamara dalle cinque Lampadi, 1785

800,00 €

Coenobium Libreria

(Asti, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1785
Lugar de impresión
Genova
Autor
Ruffino Massa
Editores
Stamperia del Casamara dalle cinque Lampadi
Materia
economia, simple, diritto, illuminismo

Descripción

In 8 (cm 16 x 22), pp. 205. Cartonatura decorata coeva con motivo marmorizzato azzurro rimontata. Edizione originale, rara, di quest'opera di Ruffino Massa (1742-1829), originario di Mentone, giudice roteale a Genova dal 1783 al 1785, poi nominato dal Consiglio generale di Lucca Podesta' della citta' e della repubblica dal 1785 al 1791. Fu quindi in Francia dove partecipo' alla Rivoluzione nelle fila dei Girondini. Quest'opera, stampata nel periodo in cui visse a Genova, non e' soltanto un tentativo di applicazione delle idee di Beccaria ai particolari, procedurali e sostanziali, della legislazione civile, in base alla conoscenza dei suoi difetti nella maggior parte dei sistemi esistenti, ma anche la delineazione, radicale e utopistica, del nuovo fondamento sociale e politico che avrebbe reso possibile una perfetta codificazione del diritto civile. E quel fondamento e' decisamente egualitario, comunistico. Massa denuncia i mali, le miserie e le ingiustizie che la proprieta' aveva portato agli uomini: "Due gran terzi degli uomini son condannati ad avere dei litiggi per la conservazione di quella stessa proprieta' da cui dipende la conservazione del loro individuo e due gran terzi di detti litiggi sono il trionfo della prevaricazione e dell'errore. Donde mai nasce un tanto male, e quale ne e' il rimedio?". Secondo l'A.: "Chi introdusse tra gli uomini questo diritto di proprieta', parlo della proprieta' fondiaria, personale e individuale, penso' certamente di fare un gran bene all'umanita', e le fece il piu' grande dei mali. La prima linea che si tiro' per separare un campo dall'altro fu un bando perpetuo che s'intimo' alla pace, fu il segnale della guerra. La scatola di Pandora non verso' mai nel mondo tanti mali quanti ne produsse questa novita' funesta". Cecchi, Sapegno, "Storia della letteratura italiana. Il Settecento", p. 262. Franco Venturi, "Illuministi italiani", vol. VII, p. 408. Trampus, "Storia del costituzionalismo italiano nell'eta' dei Lumi", p. 93.