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Libros antiguos y modernos

Morandi Benedetto.

(De laudibus Bononiae contra Senenses).

Bologna, Ugo Rugerius, 12 Aprile 1481., 1481

12500,00 €

Mediolanum Libreria Antiquaria

(Milano, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1481
Autor
Morandi Benedetto.
Editores
Bologna, Ugo Rugerius, 12 Aprile 1481.

Descripción

In-4°; 21 cc. non numerate. Legatura del ‘900 in piena pergamena seicentesca riadattata (segni di tagli al piatto anteriore e qualche macchiolina). Restauro ad una piccola porzione del margine interno bianco delle prime due carte e all’angolo superiore esterno dell’ultima, rinforzi al margine interno di qualche carta, rari aloni e macchioline ai margini, qualche antica postilla e sottolineatura ai margini in inchiostro bruno. Prima edizione assai rara di una delle più antiche fonti di storia della città di Bologna. Il testo dell’Orazione, conosciuta anche sotto al titolo “Oratio de laudibus civitatis Bononiae”, assume una notevole rilevanza nel contesto dei primi studi antiquari e archeologici, rivelandosi tra i più precoci esempi di questo genere ad essere pubblicati. In particolare, nel ricostruire la storia antica della città, il Morandi sottolinea l’importanza di colmare le lacune delle fonti testuali attraverso lo studio dei resti materiali (cfr. S. Rambaldi), secondo un principio proprio della neonata scienza archeologica.
Causa scatenante che portò alla stesura di questa Orazione da parte di Benedetto Morandi (1410 ca.-1478), umanista e giureconsulto bolognese, cancelliere del comune di Bologna e storico della città, fu la decisione presa da Papa Pio II Piccolomini di dare la precedenza, in un’udienza pubblica del 1474, agli ambasciatori senesi a scapito di quelli bolognesi. Il manoscritto autografo dell’orazione, risalente al 1476, reca il titolo “De praestantia urbis Bononiae supra civitatem Senarum” ed è custodito presso la Biblioteca Universitaria di Bologna, ms. 1095 (cfr. L. Frati, Indice dei codici latini conservati nella R. Biblioteca Universitaria di Bologna, Firenze, Galletti e Cocci 1909, p. 307, n. 593). Allo scopo di dimostrare la maggiore autorità di Bologna rispetto a Siena, il Morandi celebra la città dello Studio e dei Bentivoglio dedicando ampio spazio alla sua storia più antica ed ai suoi monumenti.
Bologna, grazie agli umanisti raccolti attorno alla corte di Giovanni II Bentivoglio e a suo figlio, Antongaleazzo, si configura alla fine del quattrocento come centro di eccellenza per la ricerca antiquaria: “Alcuni dotti di Bologna, attivi presso la corte bentivolesca, indagarono le fasi più remote della loro città, con forzature fantasiose ma anche con un’attenzione per i resti materiali di epoca romana. Il vivo interesse per le origini della propria città e per le testimonianze antiche della sua storia (fra le quali assumevano un’importanza crescente i documenti epigrafici) era condiviso da molti altri intellettuali in Germania e nei Paesi Bassi, molti dei quali almeno in parte si erano formati presso lo Studio bolognese. Se è difficile stabilire quale sia stato lo specifico apporto bolognese nella maturazione dell’interesse per l’antico di questi personaggi, a Bologna può in ogni caso essere riconosciuto un fondamentale ruolo di crocevia nella circolazione degli interessi antiquari che attraversarono l’Europa rinascimentale.” (S. Rambaldi). Tra gli altri va citato Konrad Peutinger (1465-1547) che studiò appunto a Bologna e Padova. H 11611. GW M25448. IGI 6733. BMC VI 806. Goff M860. L. Runghiaschi, Bibliografia storica delle città, e luoghi dello Stato Pontificio, vol. 1, p. 37, n° 141. S. Rambaldi, Vetera rerum exempla. La cultura antiquaria fra Bologna e l’Europa nei secoli XV-XVII. A. Manfron, A. M. Scardovi Bonora, La stagione dei Bentivoglio nella Bologna rinascimentale. Le testimonianze librarie, p. 546, n° 27.