Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Libros antiguos y modernos

(Cambi Bartolomeo Da Salutio)

Copia d'una lettera scritta alli Signori Venetiani piena di affettuosissima carità dal r.p.f. B. C. da Saluthio minore osservante di S. Francesco.

appr. R. Grossi nella Condotta, 1606

90,00 €

Magnanet Libreria Antiquaria

(Montepulciano, Italia)
Cerrado hasta 31 de diciembre de 2024.

Formas de Pago

Detalles

Año de publicación
1606
Lugar de impresión
In Firenze
Autor
(Cambi Bartolomeo Da Salutio)
Editores
appr. R. Grossi nella Condotta
Materia
Venezia - Casentino - Ed.600
Idiomas
Italiano

Descripción

16°, pp.(8), stemma papale xil. al front. Il nome dell'Aut. si legge al termine: "Bartolomeo da Saluthio minore osserv. riformato". Bartolomeo Cambi (o Bartolomeo da Salutio) nacque a Socana nel Casentino, nel 1558 da una famiglia contadina. Fu avviato agli studi dal parroco del paese ed entrò nel convento francescano de La Verna, dove divenne lettore di arti nel capitolo generale e passò poi ai conventi di Bosco di Mugello, Volterra e a Roma, ma dovette fuggire, perchè nella cella furono trovati oggetti poco consoni a un frate, e trasferirsi a Genova, dove divenne precettore in casa Spinola. Dopo pochi mesi rientrò nell'Ordine e, dopo una breve sosta a Siena e a Empoli, tornò alla Verna, poi a Fiesole, divenendo una delle figure di maggior spicco del movimento della "riforma" francescana, e ottenne da papa Clemente VIII la separazione dei riformati dal resto dell'Ordine. Riprese l'attività di predicatore, ma usando forme troppo vicine alla tradizione savonaroliana, con minacce di gravi anatemi sul capo di chi peccava, gli fu proibito di predicare a Firenze. Si recò allora nell'Italia del nord, dove fu accolto con grande entusiasmo, anche se le sue violente prediche contro vanità, moda e prostituzione, scatenarono forti reazioni e, nei domini estensi, sommosse contro gli ebrei, che facevano affari con i governatori. Richiamato dal papa, si ritirò allora in un convento presso Rieti, dove si dedicò a meditazioni e a profezie apocalittiche, che ebbero grande successo, ma che preoccuparono fortemente i pontefici. Costretto al silenzio, si dedicò alla scrittura: le prediche circolarono mss, ma le opere ebbero grande diffusione. Di grande interesse la difesa del papa nel conflitto con Venezia. Morì nel convento di S. Pietro nel 1617.