LIBROPrima edizione.Esemplare molto buono (lievi bruniture passim per la qualità della carta, leggero alone al margine esterno delle ultime 15 carte, lontano dal testo, cerniera superiore esterna con piccola fessura ricomposta, comunque ben solida), nel complesso fresco. In fase di legatura, laddove presente, la carta bianca alla fine delle commedie è stata sostituita da una carta di maggiore grammatura. Piccola etichetta al contropiatto, nota di possesso manoscritta al frontespizio «Ex libris Michaeli Ottoni Casali 1764».Importante prima edizione di tutte e sette le commedie di Cecchi voltate in versi, contiene «La dote», «La moglie», «Il corredo», «La stiava», «Il donzello», «Gli incantesimi», «Lo spirito». Il volume si apre con un frontespizio generale, che vale anche per «La dote», con l’indicazione «Libro primo», che potrebbe far pensare alla pubblicazione di ulteriori volumi, cosa che invece non avvenne. Le altre sei commedie recano ciascuna un proprio frontespizio e una propria cartulazione, stratagemma impiegato dall’editore per poterle vendere separatamente. -- Le commedie qui raccolte rientrano in quelle che la critica ha definito “osservate”, vale a dire di più marcata imitazione classica e che, appunto, “osservano” le unità aristoteliche. E sono le opere di Cecchi che ancora oggi risultano maggiormente apprezzabili: non tanto per l’imitazione del teatro classico, ma soprattutto per «l’esuberanza inventiva del Cecchi, l’intreccio di azioni secondarie che interferiscono nello svolgimento della trame, la creazione di personaggi minori che talvolta riescono ad essere più convincenti dei protagonisti» (C. Mutini, «Dizionario Biografico degli Italiani», vol. 23, 1979). -- Vale la pena soffermarsi infine su un ultimo aspetto filologico-editoriale: nella «Serie de' testi di lingua» (n. 274) Gamba opera infatti una distinzione tra «prima edizione» e «ristampa». Una distinzione che tuttavia non ha ragion d’essere, poiché risulta impossibile, allo stato attuale delle conoscenze, stabilire una successione cronologica dei differenti stati di stampa. Vero è, tuttavia, che una ricomposizione delle carte iniziali e finali fu attuata dallo stampatore, e segnaliamo dunque che il nostro esemplare reca al frontespizio “Fiorentino” in tondo (e non in maiuscolo come altrove), omette la parola “Procuratore” nella dedicatoria e presenta la lezione “Terentio” in luogo di “Terenzio”. All’ultimo fascicolo (E) reca le lezioni “da vantaggio” (c. 33, v. 12), “origine” (c. 33, v. 27), “Aldobrando” (c. 33v, v. 29), “tutti a porre” (c. 34, v. 18) e “cavare” (c. 35, v. 32), in luogo di “da cantaggio”, “origene”, “Aldobrado”, “tutti porre”, “cavar e”. Altri elementi di varianza sono inoltre indicati nella scheda dell’Opac Sbn (IT\ICCU\BVEE\035600): al frontespizio la copia qui presentata reca "Donzelo" in luogo di "Donzello", a c. †2v non è stampato l'anno alla fine della dedica e al rigo 8 si legge "devotissima" invece di "debitissima".Si veda: Gamba, n. 274; Razzolini, 109; Chiesa, 51, con ulteriori richiami.