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Libros antiguos y modernos

Stella Patitucci Uggeri

Carta archeologica medievale del territorio ferrarese. I. Fo 76 Ferrara

All'Insegna del Giglio 2002,

29,00 €

Medievale Libreria

(Pavia, Italia)

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Detalles

ISBN
9788878142695
Autor
Stella Patitucci Uggeri
Editores
All'Insegna del Giglio 2002
Materia
Fonti e documenti-Archeologia e cultura materiale

Descripción

188+XXIV pagine. Ill. colori e b/n. Brossura. cm 20,5 x 28 x 1,2. gr 715. Collana: Quaderni di Archeologia Medievale, V.1. Commento dell'editore: Il volume rientra nel progetto di realizzare la carta archeologica del Medioevo articolata secondo il taglio della cartografia ufficiale dell'IGM, prevedendo per ogni territorio indagato un'analisi geomorfologica e un tentativo di ricostruzione della rete viaria, nonché considerazioni di sintesi sull'evoluzione e i modi dell'insediamento nei diversi periodi del medioevo. In questo volume si prende in esame il Foglio 76 (Ferrara) dell'IGM, tranne la fascia delle quattro tavolette più meridionali (II SE-SO, III SE-SO) e l'area urbana di Ferrara. L'impalcatura geomorfologica di questo territorio è costituita dai fiumi, che sono gli assi portanti del popolamento e scandiscono con la loro evoluzione le successive fasi insediative. L'apparato idrografico costituisce altresì il supporto della viabilità di questo territorio, in cui le vie d'acqua, sia naturali che artificiali, rappresentano in età medievale i principali assi di collegamento. Un'attenzione particolare è rivolta alla fonte toponomastica, registrando i nomi di feudi, canali e località minori, con le varianti significative delle fonti documentarie, ottenendo l'identificazione di località medievali anche minori, sulla base di alcune sopravvivenze del parlato. Questi siti riportano a situazioni ambientali, funzionali, economiche e storiche scomparse e consentono una ricostruzione più analitica e sfaccettata delle vicende dell'insediamento. Nella redazione della cartografia archeologica, la guida è data dai vari segni fossili nel paesaggio, come i percorsi viari che sfruttano gli argini dei fiumi scomparsi, e da precise osservazioni di geologi e geomorfologi.