Detalles
Lugar de impresión
Milano,
Editores
a spese degli editori (torchi Gasparo Truffi),
Materia
BRIVIO CARLAMBROGIO MONTEVECCHIA RISORGIMENTO POLITICA BIRANZA, OSTERIE CULINARIA AMBULANTI
Descripción
In 12° (17X10,5 cm); (6), 202, (3) pp. e una c. di tav. in antiporta. Brossura editoriale con titolo, incisione xilografica e cornice in nero ai piatti. Dorso con lievi difetti. Qualche leggerissima brunitura in alcune pagine dovuta alla qualità della carta. Antiporta animata con frase "
la strada più sicura per arrivare alla felicità, è la più dritta". Quarta rara edizione, con correzioni ed appendici non presenti nelle edizioni precedenti, di questa celebre opera di Cesare Cantù dedicata alla figura del mitico Carloambrogio Brivio di Montevecchia, noto come el Carlambroeus, che era un venditore ambulante che mai mancava ai mercati di Lecco, Santa Maria Hoé, Oggiono, Brivio e Merate. Batteva le fiere di Bergamo, Brescia, Soresina e Cremona; vendeva, comprava e barattava. Ma soprattutto, colpiva tutti con l'arguzia dei suoi motti e dei suoi ragionamenti. Fu il fondatore nella prima "metà dell'Ottocento di una delle più celebri osterie brianzole: Carlambroeus, per l'appunto. Un locale che divenne ben presto celebre per la sua cucina eccelsa e per i vini di qualità che in essa si possono degustare. di Cesare Cantù (Brivio, 5 dicembre 1804 - Milano, 15 marzo 1895) è stato uno storico, letterato e politico italiano. Deputato al parlamento dall'Unità d'Italia (1861) al 1867, fu il fondatore dell'Archivio storico lombardo. Partito da posizioni romantiche, si portò in seguito (1848) su posizioni clericali. In particolare, aderì alla tesi neoguelfa secondo cui né la tradizione cattolica né i principi dell'illuminismo e della rivoluzione francese potevano costituire la chiave di volta per un processo di unificazione in Italia, per raggiungere il quale sarebbe occorso ricorrere ad una specifica filosofia politica nazionale. Per la sua posizione ideologica anti-austriaca, Cantù aveva precedentemente subito il carcere tra il 1833 e il 1834. Cantù ha lasciato un importante romanzo storico, Margherita Pusterla (1838, tradotto in più lingue), opere di carattere storico quali La Lombardia nel secolo XVII (1832), L'Abate Parini e la Lombardia nel secolo passato (1854), Gli eretici d'Italia (1865-1866) e la monumentale Storia universale, 72 dispense raccolte in venti tomi (1840-1847). Fra gli altri suoi lavori si ricordano, Il Sacro Macello di Valtellina. Le guerre religiose del 1620 tra cattolici e protestanti tra Lombardia e Grigioni, pubblicato a Milano nel 1832, i Racconti brianzoli (o Novelle brianzole) pubblicati nel 1833, la Grande Illustrazione del Lombardo-Veneto del 1857, le Storie minori (Lombardia, Valtellina, Brianza ) del 1864 e una serie di opere a carattere erudito come gli Edifizii di Milano, la Storia della letteratura italiana del 1865, Il Conciliatore e i carbonari del 1878, la sopracitata Storia universale impostata nel periodo 1838-1846 e ampliata nel periodo tra il 1883 ed il 1890 e che raggiunse i cinquantadue volumi. Natura ibrida ha la sua Storia della città e della diocesi di Como (Firenze, Le Monnier, 1857), che si conclude con le sue ampie considerazioni circa la rivoluzione del 1848 e la contemporanea politica del Ticino. Esemplare in buone condizioni di conservazione e ancora in barbe.