Britannia, Lathmon, Villa Bromhamensis (poemata, nuc primum curante filio Joan. Trevor edita).

In-folio; 11 cc. comprese le tre bianche originali, 232 pp., 1 carta con l'errata, molto spesso assente, stampata come negli altri esemplari in formato in-4°. Raffinata legatura italiana coeva in pieno marocchino rosso, probabilmente opera della bottega del Lodigiani, il più reputato legatore italiano del periodo neoclassico. Una triplice cornice in oro formata da greche e differenti motivi ornamentali circonda un rettangolo con gli angoli smussati definito da un filetto in oro al centro dei piatti. Altri piccoli fregi al dorso con titolo in oro. Labbri, merletto interno e tagli dorati. Risguardi in carta marmorizzata (qualche alone e segno d’uso al dorso e ai piatti). Bell'esemplare a grandi margini, con la carta bianchissima, proveniente dalla biblioteca di Wynne Rice Hugh Jeudwine (1920-1984), autore dell’opera “Art and style in printed books: six centuries of typography, decoration & illustration” (ex libris). Prima edizione rara. Il volume venne fatto stampare su commissione in sole 130 copie su carta e una su pergamena: "Livre magnifiquement exécuté. Il y a eu que 130 exempl." (Brunet). I tre poemetti latini, dedicati a re Giorgio III, sono opera di Lord Robert Hampden e videro la luce per volontà e cura del figlio John, ambasciatore inglese a Torino, che intese onorare la memoria del padre, ricorrendo al più famoso tipografo europeo. Tra questi poemetti, in particolare, ricordiamo quello sulla villa di Bromham dedicato ai piaceri bucolici della vita in campagna: la pesca, l'allevamento, il giardinaggio … con anche la descrizione degli interni della villa: i saloni, le cucine, la stanza da disegno, la biblioteca. "S'accrebbe il lustro della nostra tipografia, che esultò pure vedendo uscire dalle mani di Bodoni la "Britannia" in folio, magnifica edizione fatta a spese di Lord Trevor, ministro della corte d'Inghilterra presso quella di Torino, affinchè, rivestite di tutta l'eleganza dell'arte impressoria, andassero per le mani dei dotti le belle poesie latine di suo padre Lord Hampden, preferendo i torchi di Parma a quelli della superba Londra". (De Lama). Brooks 470. Giani 30. De Lama I p. 43, II p. 77-79. Brunet III, col. 35.