Detalles
Lugar de impresión
Milan,
Páginas
pp. 14 [2] bianche; pubblicità editoriale al verso della prima e terza di copertina.
Editores
press Antoni Fortunaa Stella in Santa Margarita (Stampaa da, Giovann Pirotta in Santa Redegonda),
Materia
Poesia Italiana dell' 800Dialettali e Storia Locale
Descripción
brossura editoriale color rosa stampata in nero, legata a filo, con doppia cornice editoriale ai piatti che inquadra il titolo Brindes al piatto superiore, «Prezzo centesimi 50» a quello inferiore; catalogo editoriale di A. Stella stampato ai contropiatti,
Descripción
LIBRORarissima edizione originale.Ottime condizioni di conservazione (trascurabili fioriture su alcune carte) molto fresco e a pieni margini (206 x 131 mm).Quando Francesco I giunse in Italia insieme alla moglie, Porta fu incaricato di scrivere alcuni versi di benvenuto: «È un incarico imbarazzante al quale l’I.R. Cassiere de Monte [i.e. Porta] non può rifiutarsi, ma ilBrindes che pubblica dallo stampatore [Pirotta] è tutt’altro che omaggio servile (o una palinodia qualunquistica del primo brindisi, come intenderanno con semplicismo certi lettori postrisorgimentali). Chi lo legge in questi giorni del ’15, in cui lo spirito autonomista dei Milanesi è deluso ma non definitivamente soffocato, non ha incertezze nel decifrarne l’allegoria politica: “Che Toccáij, che Alicant, che Sciampagn, Che pacciugh, che mes’ciozz forester! Vin nostran, vin di noster campagn, Ma legittem, ma s’cett, ma sincer, Per el stomegh d’on bon Milanes Ghe va robba del noster paes”» (Isella, Ritratto dal vero, p. 204). E l’allegoria enologica venne esplicitata in tutta chiarezza nella seconda edizione del Brindes, all’interno dell’editio princeps delle opere di Porta, uscita nel 1817, dodicesimo volume della Collezione delle migliori opere scritte in dialetto milanese; il poeta, in una lettera a Cherubini dello stesso anno, chiese infatti apertamente: «Desidererei solo che nella ristampa del Brindisi V.S. avesse la buontà di fare una nota, colla quale fosse avvertito chi legge che sotto l’allegoria de vini si adombrano i possessori più cospiqui de luoghi, ove sono i vini raccolti» (Lettere, p. 244). Il curatore diede seguito alla richiesta di Porta e premise al componimento una nota «Al lettore» che recitava: «Questo componimento, unico esempio di poesia ditirambica nel nostro dialetto, vide già luce in Milano coi tipi del Pirotta nel dicembre 1815. Crediamo bene di avvertire che sotto l’allegoria de’ diversi vini de’ quali è fatta parola in questo Brindisi s’adombrano i più distinti fra i nostri concittadini i cui poderi primeggiano in que’ luoghi ove raccolgonsi i vini medesimi» (Poesie 1817, p. 162). A parlare, ancora una volta, come nel Brindes a Napoleone, è il personaggio di Meneghin «in veste di procuratore del popolino ambrosiano […] invitando all’unione concorde sotto le bandiere degli Asburgo» (Novelli, p. 187). E tuttavia, lungi dal comporre un testo di mera adulazione, Porta fece pronunciare a Meneghin, incoraggiato dal vino, precisi avvertimenti rivolti ai regnanti: «allentamento delle imposte, impulso ai commerci, munificenza, concessione di consistenti autonomie» (ibidem). Di notevole rarità, se ne riscontrano solo otto esemplari nel catalogo SBN.Isella, Ritratto dal vero di Carlo Porta, p. 204; Bibliogr. edizioni portiane (Braidense Milano), n. 88
Edizione: rarissima edizione originale.