Borghesie Apuane dell'800. La Provincia di Massa e Carrara nel primo ventennio postunitario. Classi sociali, elezioni politiche e amministrazioni locali dal 1861 al 1880.

319 p. : ill. ; 21 x 15 cm. Quaderni azzurri: collana di scienze sociali. Al momento dell'Unità, al termine delle lotte del Risorgimento, lo Stato nuovo si modella, almeno in apparenza, su una società che sembra aver superato ogni divisione di ceto. Dal punto di vista legale, non vi sono privilegi, non vi sono ordini, non vi sono ranghi. E tuttavia permangono profonde le disuguaglianze tra i cittadini. Disuguaglianze di ricchezza, di cultura, di potere politico. Ma come dare visibilità e spessore a queste differenze? La storia delle borghesie italiane di età liberale è segnata da incessanti strategie della distinzione, che solcano il campo sociale in tutte le direzioni: distinguono gli universi borghesi dal mondo mitizzato o temuto delle classi popolari; ma, contemporaneamente, dividono quegli stessi universi in un vertiginoso caleidoscopio di appartenenze territoriali, socio-professionali, ideologiche, politiche. Localismo, particolarismo, pratiche clientelari sembrano esserne i tratti dominanti. Gli interessi e gli orientamenti dei proprietari, dei professionisti o degli industriali sono diversissimi, talvolta conflittuali, spesso addirittura inconciliabili. Questa ricerca di Canali mette in luce il processo contraddittorio della formazione della borghesia nella provincia di Massa e Carrara, un territorio "atipico" come lo definì il grande storico Giorgio Candeloro, fatto di particolarismi e nello stesso tempo crocevia di altri territori contingui fortemente caratterizzati da una profonda trasformazione sociale ed economica. Brossura editoriale, coperta illustrata in cartoncino flessibile con alette. All'interno numerose illustrazioni in b/n. Codice libreria 7325.