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Libros antiguos y modernos

Begnudelli Bassi Francesco Antonio

Bibliotheca juris canonico-civilis practica, seu repertorium quaestionum magis practicarum in vtroque jure etiam animae, omnibus in vtroque foro versantibus atque animarum curam exercentibus….

Modesti Fentii, 1757-1758

1400,00 €

Antica Libreria

(San Gregorio di Catania, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1757-1758
Lugar de impresión
Mutinae ( Modena )
Autor
Begnudelli Bassi Francesco Antonio
Editores
Modesti Fentii
Materia
Diritto

Descripción

Studio ac opera concinnatum Francisci Antonii Begnudelli Bassi - in 4° - pp.LXXVI + 468; LX + 372; LXXXII + 543; XLVIII + 476 - Pergamena - Quattro volumi - Marca tipografica xilografica al frontespizio - Testo in latino - Legatura coeva - Front. stampato in rosso e nero al primo volume - Raro - Esemplari sciupati. Pergamene danneggiate con mancanze. Strappo con rilevante mancanza al frontespizio del vol II. Fioriture sparse e macchie d'umido. False pieghe al alcune pagine - BEGNUDELLI Basso Francesco Antonio. - Discendente da una nobile famiglia trentina, nacque a Dresin Val di Non, nel 1644 0 1645. Per intercessione della regina Cristina di Svezia fu ammesso nel 1664 al Collegio germanico dì Roma, dove ricevette gli ordini sacri, contro il volere del padre Antonio che lo aveva richiamato a Trento dopo la morte del fratello - e si addottorò in teologia. Tornato a Trento nel 1670, fu nominato vicario generale di quella diocesi intorno al 1677. Ottenuta nel 1679 una prebenda presso la chiesa cattedrale di Frisinga, si stabilì in quella città, ove fu consigliere spirituale dal 1690, e in seguito canonico capitolare del duomo. Nel 1695 divenuto vescovo di Frisinga Johan Franz Ecker, fu da lui nominato vicario generale il 23 luglio del 1696. Si ha notizia di una dotta prolusione inaugurale letta dal B. per la fondazione del ginnasio benedettino di Frisinga. Ricordato come uomo di grande pietà e dottrina, morì a Frisinga il 9 ott. 1713 e fu sepolto nel sacello di S. Giovanni Battista, da lui fatto erigere nella chiesa cattedrale.Unica sua opera la Bibliotheca Iuris Canonico-Civilis practica, seu repertoriu quaestionum magis practicarum in utroque iure, in quattro volumi in folio, che per più d'un secolo incontrò notevole fortuna: edita nel 1712 a Frisinga (sembra da escludere una prima edizione a Colonia nel 1707), fu ristampata a Ginevra nel 1747, e ancora nel 1758 (Modena-Venezia).La Bibliotheca appare come una trattazione, ordinata con criterio lessicografico, dell'intero diritto civile e canonico: in sostanza, all'interno d'ogni lemma, che comincia di solito con una breve definizione, la materia è esposta m quaestiones di più frequente interesse pratico, risolte, secondo le opinioni dei giuristi e teologi più famosi in quel tempo. L'interesse del B. è principalmente volto a quei temi in merito ai quali sorgono di solito conflitti di giurisdizione, o è comunque controverso l'esercizio del potere giurisdizionale secolare o ecclesiastico (es.: voce rebellis).Il fine dell'opera, concepita palesemente per l'uso dei pratici, si rivela sia nell'ampio sviluppo d'una minuziosa casistica, sia nell'elencazione di documenti, atti, decreti pontifici, riportati a scopo è semplificativo. Il B. esamina dettagliatamente, nei loro singoli aspetti, istituti di formazione relativamente recente e di l arga applicazione pratica: scarsa è infatti in lui l'esigenza di sistematicità e di proporzione nello svolgimento di argomenti che pur presenterebbero notevole, , interesse teorico (ad esempio la rubrica ius patronatus occupa gran parte della voce ius).Chiaramente ispirandosi all'opera di A. Barbosa, il B. rivela, nella scelta delle fonti dottrinarie 'citate, un'ottima conoscenza della letteratura giuridica del suo tempo, e delle opinioni dei più illustri maestri dell'età del diritto comune, in specie di Bartolo e di Baldo. Ciò non gli impedisce di allontanarsi dalle visuali tradizionali nell'esame di temi più diffusamente sentiti in ambiente germanico.La formazione e gli intenti del B. teologo acquistano particolare risalto quind'egli affronta problemi che investono la posizione della Curia romana nella Chiesa universale: si torna così a sostenere (voce: papa)l'antica tesi che attribuiva al pontefice 'omnem imperium tam in spiritualibus quam in temporalibus', pur riservandone l'ordinario exercitium all'imperatore; è ricordata altresì la più recente dottrina della potestà della Chiesa quoad temporalia come indiretta, da esercitarsi cioè soltanto se necessaria all'attuazione del bonum regimen quoad spiritualia.Il problema della possibilità che il papa cada in errore o professi eresia, è risolto dal B. con l'affermazione dell'infallibilità del pontefice in materia di fede e di costumi.
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