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Libros antiguos y modernos

Colonia Ligustica

Applausi poetici umiliati dagli Arcadi della colonia ligustica al serenissimo Giovambattista Ayroli Doge della Serenissima Repubblica di Genova acclamato in Arcadia col nome Arete in occasione della sua solenne Incoronazione seguita ai XXII novembre dell’anno MDCCLXXXIII

Eredi di Adamo Scionico,

800,00 €

Pettini Antonio Libreria

(Roma, Italia)

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Detalles

Lugar de impresión
Genova
Autor
Colonia Ligustica
Editores
Eredi di Adamo Scionico
Materia
liguria arcadi genovesi doge Ayroli Genova genoa letteratura, encomiastica poesia accademia ligustica Clemente Fasce
Idiomas
Italiano

Descripción

In-4°, 34x24, 128pp, al frontespizio una vignettta incisa su rame, nel testo una grande testatina allegorica con lo stemma del doge Ayroli, “Tagliafichi inv. Guidotti fe.”. Legatura coeva in seta verde con tagli in oro. Piccolo difetto al dorso. Molto raro; nessuna copia è stata rinvenuta nelle principali biblioteche. Giovambattista Ayroli, già principe dell’Accademia Ligustica, fu doge nel biennio 1783-1785. Il suo nome è legato anche alla decorazione del Salone del Maggior Consiglio a Palazzo Ducale di Genova: la famiglia Giustiniani bandì nel 1777 un concorso, che ebbe esito proprio nel 1783, quando una commissione presieduta dal Doge, presenti i rappresentanti della famiglia committente e i pittori dell’Accademia Ligustica, scelse la rosa dei bozzetti finalisti da cui emerse infine il nome di Giovan Domenico Tiepolo; questi eseguì la pittura, che scoperta nel 1785 non piacque e fu ridipinto da Giuseppe Isola, che sostituì le allegorie dei Giustiniani con quelle del commercio dei liguri. In un Sonetto di Postisio Tarense (p. 110) si ricorda qui questo avvenimento. L’opera si apre con una prefazione di David Ivrea, prosegue con le Odi di altri Accademici arcadi – di cui infine si danno i nomi accademici e la versione originale, con l’Orazione del patrizio Giovambattista Rossi detta nella chiesa di S. Ambrogio (di carattere spiccatamente illuminista specie nel trattare il tema della giustizia) e con l’Orazione del M.R.P. Clemente Fasce delle Scuole Pie detta nella Metropolitana di S. Lorenzo. Clemente Fasce chierico degli Scolopi appartenente alla Colonia Ligustica, fu professore di retorica e fisica all’Università di Genova, e poeta riconosciuto; fu uno dei protagonisti della vita scientifica genovese del suo tempo, partecipando attivamente all’introduzione nell’Università, della fisica newtoniana e lo studio delle comete, contribuendone alla diffusione anche mediante sonetti e poemi che avevano argomento scientifico. Dopo la soppressione dell’Ordine dei Gesuiti (1773) l’ordine delle Scuole Pie attuò il tentativo di sostituirsi ai primi. Fu amico di Agostino Lomellino (doge nel 1761), anche questi poeta arcade che apriva i suoi giardini alla cerchia degli illuministi genovesi per i trattenimenti. di filosofia naturale. A Genova gli studi astronomici si diffondevano infatti principalmente attraverso gli studio condotti da aristocratici. Tra gli autori presenti in questi Applausi poetici, compare anche la figura di Maggiolo, ex-gesuita che portava avanti interessi scientifici. Chiudono una serie di Sonetti anche a firma di Accademici Industriosi e dell’ordine religioso delle Scuole Pie, una canzone e un’elegia in latino. Clemente Fasce, vedi DBI, v. 45, pp. 217-219. Riccardo Balestrieri, Le conoscenze sulle comete nella Genova Settecentesca. P.L. Picanyol, Gli Scolopi nell’Università di Genova (Roma, 1940), pp.8-19. In-4 °, 128pp, on the title page a copper engraved vignette, in the text a large allegorical head with the coat of arms of Doge Ayroli, “Tagliafichi inv. Guidotti fe. ". Contemporary green silk binding with gold edges. Back slightly damaged. Very rare; no copies have been found in the main libraries. Giovambattista Ayroli, former prince of the Academia Ligustica, was doge in the two-year period 1783-1785. His name is also linked to the decoration of the Salone del Maggior Consiglio in Palazzo Ducale in Genoa: the Giustiniani family arranged a competition in 1777, which ended in 1783, when a commission chaired by the Doge, present the representatives of the client family and the painters of the Accademia Ligustica, chose the shortlist of finalist sketches from which the name of Giovan Domenico Tiepolo finally emerged; the painting, ended in 1785, wasn’t welcomed and thus it was repainted by Giuseppe Isola,who replaced the allegories of the Giustiniani with those of the Ligurian art of commerce. In a Sonnet by Postisio Tarense (p. 110) this event is recalled. The work opens with a preface by David Ivrea, continues with the Odes of other Arcadian Academicians - whose academic names and the original version are finally given, with the Oration of the patrician Giovambattista Rossi recited in the church of S. Ambrogio ( of a distinctly Enlightenment character, especially in dealing with the topic of justice) and with the Oration of the MRP Clemente Fasce delle Scuole Pie recited in the church of S. Lorenzo. Clemente Fasce, a cleric of the Piarists belonging to the Ligustica Colony, was a professor of rhetoric and physics at the University of Genoa, and a well known poet; he was one of the pillar of the Genoese scientific life of his time, actively participating in the introduction into the University of Newtonian physics and the study of comets, contributing to its dissemination also through sonnets and poems that had a scientific topic. After the suppression of the Jesuit Order (1773) the order of the Pious Schools made an attempt to replace the former. Fasce was a friend of Agostino Lomellino (doge in 1761), an Arcadian poet himself who opened his gardens to the circle of Genoese Enlighteners for entertainments of natural philosophy. In Genoa, the astronomical studies spread mainly through those led by aristocrats. Among the authors stands also Maggiolo, a former Jesuit who pursued scientific interests. At the end, a set of sonnets by Accademici Industriosi and the religious order of the Pious Schools, a canzone and an elegy in Latin.