Album di 15 fotografie originali all'albumina di vedute veneziane

Album di 15 fotografie originali all'albumina di vedute veneziane scattate da Naya di Venezia. Le fotografie, in ottimo stato e databili al 1880 ca., applicate su cartoncino al solo recto dei ff., sono legate entro un albo in-4° oblungo (210x290mm) in piena percallina marrone con fleuron ornamentale in oro al centro dei piatti entro filettatura rettangolare dorata con fiorellini accantonati internamente in oro. Filetti e fregi floreali in oro al dorso. Ogni foto reca in calce il timbro a secco del fotografo e, al verso, una didascalia esplicativa manoscritta. Le immagini raffigurano i più celebri monimenti e scorci di Venezia, da Piazza San Marco al Ponte di Rialto, dalla Riva degli Schiavoni al Canal Grande; le ultime due fotografie raffigurano dei gruppi di persone non identificate. Il Naya (Tronzano Vercellese, 1816–Venezia, 1882) fu uno dei maggiori fotografi attivi a Venezia (vi si trasferì nel 1857 e vi ebbe due studi, prima in Piazza San Marco e poi in Campo San Maurizio) nella seconda metà dell'Ottocento, autore di celebri scatti della città lagunare, alcuni dei quali da lui autoantologizzati nella raccolta del 1875 Ricordo di Venezia, contenente 20 fotografie. Parte delle sue opere è conservata nella George Eastman House di Rochester (New York). '. In poco tempo Naya, dotato di larga cultura artistica e di notevole perizia tecnica, si impose in Italia e all’estero come uno dei principali fotografi di architettura a Venezia, per l’accuratezza nella scelta dei soggetti e la qualità delle immagini. 'Già nel 1859 la Revue Photographique riconosceva che le sue foto «brillent par des qualités rares; […] nous déclarons que jamais nous n’avons vu d’aussi beaux noirs et des blancs aussi éclatants; l’exécution photographique de ces épreuves est irréprochable», collocando Naya «au rang de nos meilleurs photographes» (cit. in Costantini - Zannier, 1986, p. 34).' (Marco Andreani in Dizionario biografico degli italiani, LXXVIII, 2013, con cenni bibliografici).